Vinitaly a Capitol Hill. Si è svolto, presso la Commissione Agricoltura della Camera, il “wine-tasting” che ha consentito un’importante presa di contatto tra alcuni qualificati esponenti dell’industria italiana del vino ed i membri del “Wine Caucus” del Congresso. L’evento ha offerto l’opportunità alla delegazione guidata da Verona-Fiere e Vinitaly e composta da sei case vinicole (Cantina Castello Banfi, Cantina Allegrini, Cantina Terredora, Cantine Ferrari, Casa VinicolaZonin/STRONGarboursville Vineyards e Gruppo Italiano Vini) di stabilire preziose relazioni, a Capitol Hill, con gli ambienti politici statunitensi collegati agli Stati americani a maggiore vocazione vinicola, con ulteriori positive ricadute economiche in termini di collaborazione commerciale tra Italia e Stati Uniti, che nel settore vitivinicolo è già ben strutturata. Nel suo intervento, l’Ambasciatore d’Italia, Claudio Bisogniero, ha evidenziato come “il settore agro-alimentare rimanga uno dei punti di forza del made in Italy negli Stati Uniti, grazie in particolare alle ottime performance del comparto vitivinicolo che ha mantenuto negli ultimi anni una crescita costante, sia in valore che in quantità, delle proprie esportazioni”. Nel 2011 il vino italiano ha infatti aumentato del 16% le proprie esportazioni negli Usa, per un controvalore di 1,5 miliardi di dollari. “Tra le ragioni di tale successo”, ha aggiunto l’Ambasciatore Bisogniero, “vi è in primo luogo la competitività del prodotto italiano in termini di prezzo, rispetto ai principali concorrenti, a cui è abbinata un’elevata qualità ormai riconosciuta da parte dell’opinione pubblica americana che vede nel nostro vino un autentico simbolo del lifestyle italiano”