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ITALIA – CINA : Celebrato a zhengzhou il centenario della fondazione dell’ospedale di don luigi calza

Celebrato a Zhengzhou il centesimo anniversario della fondazione del locale Ospedale del Popolo, alla presenza del vice presidente della Conferenza Politica Consultiva Nazionale Zhang Meiyin, di rappresentanti della versione online del Quotidiano del Popolo, dell’Ufficio per la Comunicazione del Ministero della Sanità Pubblica cinese, dell’Associazione degli Ospedali Cinesi, nonché dell’Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica Popolare Cinese, Attilio Massimo Iannucci.


Scuole e centri di formazione fondati da Don Luigi Calza


Si tratta di una struttura creata nel 1912 dal saveriano italiano don Luigi Calza che divenne poi vescovo cattolico dell’Henan. Infaticabile fino alla morte, Calza costruì scuole e centri di formazione e durante la carestia degli anni 1911-1913 fondò numerosi orfanotrofi dove raccolse migliaia di bambini rimasti senza famiglia.


Durante il difficile periodo tra il 1927 e il 1944 quando la guerra ripetutamente imperversava sull’intero territorio cinese, don Calza utilizzò l’influenza sociale e il prestigio internazionale della Chiesa cattolica per accorrere in soccorso degli ammalati, dei prigionieri e dell’intera popolazione dell’Henan colpita da carestie e ripetute epidemie di colera.


Il fondatore dell’ospedale, al quale va la gratitudine delle Autorità cinesi, concretizzata in una medaglia al merito per don Luigi Calza consegnata all’Ambasciatore italiano, si distinse per i contributo allo sviluppo dei servizi sanitari dell’Henan.


Un ospedale all’avanguardia


Proseguendo su quel cammino, avviato più di 100 anni fa, l’Ospedale del Popolo di Zhengzhou ha mantenuto lo stesso spirito di servizio in favore del popolo, ha testimoniato con coraggio la sua responsabilità sociale ed è divenuto un moderno ospedale omnicomprensivo, assolutamente all’avanguardia in diversi settori e specialità della medicina moderna.


Le autorità cinesi danno atto del positivo contributo culturale e sociale offerto in Cina dai religiosi italiani, sempre fedeli all’insegnamento di Matteo Ricci secondo cui nell’assoluto rispetto della realtà cinese bisogna sempre “conoscere prima di giudicare”, preoccupandosi di migliorare le condizioni socio-sanitarie della popolazione e di testimoniare con le opere i valori della fede.


“L’ospedale del popolo di Zhengzhou – ha osservato l’Ambasciatore Iannucci – è il risultato dell’applicazione dei principi con cui è nato ed è il frutto del riconoscimento da parte delle autorità cinesi della loro validità sociale. Questo secolo di storia, che ha visto l’impegno dei più alti responsabili politici, sanitari ed amministrativi, è la prova vivente della missione svolta ancora oggi da questo antico ospedale di servire il popolo”.

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