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Libia – attentato al consolato Usa – Terzi, obbligatorio continuare a sostenere democrazie moderate

E’ un ”percorso obbligato continuare a sostenere il consolidamento delle democrazie in quei paesi come Libia, Tunisia ed Egitto che hanno espresso leadership moderate”. Lo ha sottolineato il Ministro Giulio Terzi, all’indomani dell’uccisione a Bengasi dell’ambasciatore americano in Libia Chris Stevens.


“Priorità è consolidare democrazie”


”Gli estremisti sono nell’angolo e devono rimanerci e devono perdere quei pochi consensi che hanno, soprattutto le formazioni marcatamente jihadiste”, ha aggiunto Terzi, a margine di un convegno alla Farnesina sulla dittatura argentina.


Il Ministro ha specificato che il ”consolidamento delle democrazie uscite dalla primavera araba è una priorità fondamentale e deve superare le difficoltà che sapevamo ci sarebbero state e che sono emerse in modo così drammatico ieri”. In ogni caso, si tratta di ”difficoltà superabili con coraggio e con la volontà dei nostri paesi di aiutare questi amici”.



Colloquio Terzi-Abu Saghur


Terzi ha riferito di aver parlato al telefono con il neo premier libico Mustafa Abu Saghur, una ”persona molto stimata” che ha avuto un ”forte sostegno politico di molte formazioni”. Con Saghur il Ministro ha convenuto che ”l’attentato all’ambasciatore Stevens è un segno che questo lavoro sulla sicurezza è prioritario”. L’impegno dell’Italia, ha assicurato, è di ”proseguire su questa linea d’azione”. E in questo ambito ”la collaborazione di intelligence e a livello politico tra i principali paesi che hanno importanti rapporti con la Libia è determinante e darà i suoi frutti”. Per quanto riguarda la collaborazione tra Italia e Usa ”è esistita da sempre, dal momento della caduta di Gheddafi”, ha aggiunto Terzi.


Abu Shagur, nominato ieri dal Congresso Nazionale Esecutivo (massima autorità libica all’indomani delle elezioni del 7 luglio scorso), succede al capo del governo di transizione, al-Kib Abdelrahim, con il compito di guidare la Libia verso la stabilizzazione. Entrato nel governo libico come vice premier a novembre 2011, il neo primo ministro libico, che ha studiato negli Usa dove ha conseguito un dottorato in ingegneria elettronica, fu esiliato nel 1980 dopo essersi opposto al regime di Gheddafi. Entrato poi nel Fronte nazionale dell’opposizione libica all’estero, in America ha insegnato presso l’Università di Rochester di New York e alla University of Alabama, partecipando anche al programma spaziale della NASA e lavorando con il Pentagono.

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