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Con Destinazione Italia, in campo la diplomazia culturale

Una diplomazia culturale italiana orientata a fidelizzare gli utenti stranieri al nostro paese. È questa la sfida lanciata da Destinazione Italia, il piano del Governo per attrarre investimenti esteri, che vede la Farnesina e la rete diplomatica come perno dell’iniziativa.


Investimenti esteri per industria museale e restauro



Per far ciò, – tra le 50 misure proposte – suggerisce di attirare investimenti esteri per valorizzare le eccellenze della nostra industria museale e del restauro, ambito nel quale vantiamo una leadership mondiale. Nel programma è prevista anche la possibilità, in via sperimentale, di affidare a privati e a operatori del terzo settore la gestione di beni culturali. E si tocca anche la questione del patrimonio artistico non esposto, che anziché rimanere chiuso nei magazzini può essere utilizzato come strumento di promozione del Paese.


Tema, quest’ultimo, molto rilevante visto, che secondo un’analisi Istat del 2009, tra i 3.400 musei analizzati, 525 espongono tra l’1 e il 25 per cento dei beni culturali posseduti, 937 tra il 25 e il 75 e solo i restanti 1.928 tra il 76 e il 100 per cento.


La cultura grande vantaggio competitivo


L’Italia, infatti, con 49 siti vanta il maggior numero di luoghi dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La nostra storia, cultura e arte, in tutte le loro forme, possono favorire lo sviluppo del territorio divenendo motori di impresa e incubatori di innovazione. La cultura è probabilmente il più grande vantaggio competitivo del nostro Paese, eppure siamo ben lontani da utilizzarlo in pieno. E mentre in Austria si traggono utili dalla casa di Mozart, in Italia siamo in perdita con Pompei. Da qui l’idea di Destinazione Italia.