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Dei/Sole 24 Ore: Tunisia: per rilancio punta su investimenti esteri

La Tunisia sta incentivando l’iniziativa privata che gli investimenti diretti stranieri anche per garantire la stabilita’ sociale. E’ quanto e’ emerso dalla sedicesima edizione del Tunisia Investment Forum cui quest’anno hanno preso parte anche rappresentanti dell’Ocse, del World Economic Forum e di Confindustria Assafrica e Mediterraneo. La formula scelta dal governo tunisino in questi ultimi tre anni e’ stata quella di incentivare le aziende straniere a scegliere il Paese per la loro produzione, in sostituzione a opzioni piu’ incerte in Asia, come ha spiegato a Radiocor , Luigi D’Agata, direttore generale di Assafrica e Mediterraneo. Al momento sono circa mille le aziende del nostro paese che operano in Tunisia, di cui circa 800 sono piccole e medie aziende del comparto manifatturiero. Le ragioni sono semplici: il costo del lavoro e’ basso, la manodopera di buona qualita’, le distanze rispetto all’Italia ridotte e i vantaggi fiscali in termini di tassazione molto interessanti. Per chi investe poi in certe aree particolarmente disagiate della Tunisia, sono previsti incentivi”. In generale, ha aggiunto d’Agata, il governo tunisino assiste le aziende straniere nella ricerca dei terreni e dei capannoni in cui impiantare le loro produzioni e il livello di complessita’ burocratica e’ molto bassa. Nel caso delle joint venture non esistono vincoli alle quote che possono essere detenute dalle aziende straniere che dunque possono avere senza problemi il pacchetto di maggioranza. “C’e’ anche un altro cruciale aspetto da sottolineare – ha aggiunto – e cioe’ il fatto che la banca centrale del paese garantisce un’apprezzabile flessibilita’ valutaria rispetto all’euro in quanto il tasso di cambio e’ fissato rispetto a un paniere in cui compaiono euro e dollaro e non e’ rigidamente attaccato all’euro. Questo consente uno spazio di manovra importante a chi investe e produce in questo paese”. La Tunisia offre anche il vantaggio di aver siglato gia’ nel 2008 – primo paese dell’area – un accordo di libero scambio con l’Unione Europea. “Il rapporto dell’Italia con la Tunisia e’ molto solido – ha aggiunto d’Agata – basti pensare che il presidente del Consiglio Matteo Renzi e’ venuto proprio qui per il suo primo viaggio fuori dal paese quando e’ entrata in carica. E in quell’occasione aveva sottolineato come Italia e Tunisia siano entrambe al momento un laboratorio politico e sociale”.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Cina: Kinexia sigla accordo con Cecep e Zhejiang Media


Kinexia, societa’ quotata attiva nel settore delle energie rinnovabili, ha sottoscritto con Cecep Sustained Technolgy Innovation Fund un memorandum of understanding per un valore di 30 milioni di dollari (22,2 mln euro) per lo sviluppo congiunto di un progetto integrato ‘Waste to Water Technology’ di trattamento acque e reflui industriali nell’area di Yuyao (Rep Popolare Cinese). L’accordo e’ stato siglato nell’ambito della visita della delegazione italiana in Cina con il premier Matteo Renzi. Nella stessa sede Kinexia ha inoltre sottoscritto con la societa’ Zhejiang Media un accordo in joint venture da 25 milioni di dollari (18,5 mln euro circa) per realizzare e gestire impianti di produzione di energia derivanti da sistemi di recupero energetico da fanghi industriali provenienti dal distretto tessile del sud della Repubblica Popolare Cinese.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Kazakistan: Eni sigla accordo con KazMunayGas


In concomitanza con la visita del presidente del Consiglio Renzi in Kazakistan, Eni e KazMunayGas hanno firmato un accordo in base al quale avranno ciascuno il 50% dei diritti di esplorazione e produzione per un’area di esplorazione off-shore nella zona settentrionale del Mar Caspio. Il blocco verra’ gestito da una joint operating company. Inoltre, prevede la costruzione di un cantiere navale a Kuryk, sulla costa del Mar Caspio, nella regione di Mangystau, gestito da una societa’ formata da Eni e Kmg. In Kazakistan, Eni e’ co-operatore del giacimento di Karachaganak e equity partner in varie zone settentrionali del Mar Caspio, tra cui il giacimento gigante di Kashagan”.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Usa: Eli Lilly espande attivita’ a Sesto Fiorentino


Eli Lilly ha inaugurato la seconda linea produttiva di insuline biotech a Sesto Fiorentino a ha annunciato ulteriori investimenti pari a 70 milioni per la realizzazione di una terza linea di insuline e ulteriori linee per auto-iniettori dei nuovi farmaci antidiabetici, che sara’ operativa nel 2015 e portera’ lo stabilimento italiano a produrre a regime 230 milioni di cartucce di insulina l’anno, oltre a 45 milioni di penne per l’insulina e 16,5 milioni di dispositivi autoiniettori per nuove terapie contro il diabete. Il presidente della societa’, John Lechleiter ha ricordato che gli investimenti del gruppo Usa a Sesto ammontano a 400 milioni di euro in 10 anni. Nella scelta della localizzazione ha influito – cosi’ ha dichiarato – la solida protezione della proprieta’ intellettuale in Italia. L’export del sito di Sesto e’ pari al 97% verso 54 Paesi, tra cui a breve anche la Cina. Lilly Italia, che occupa il 14% sul totale dell’industria farmaceutica in Toscana, ha triplicato i volumi di produzione negli ultimi tre anni. Con la prevista espansione i 510 attuali addetti in manifattura, su un totale di 1.110, passeranno a 700 entro il 2017 con un indotto calcolato in circa 5.500 addetti.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)