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Bruxelles – I “Non Luoghi” di Corrado Veneziano all’Istituto italiano di cultura

Corrado Veneziano torna per la seconda volta a Bruxelles con la mostra “No loghi” all’Istituto italiano di cultura fino al prossimo 2 settembre. Dopo i “Non Luoghi” della mostra precedente, recensita da Achille Bonito Oliva e Marc Augé, l’artista porta nella capitale belga la sua più recente ricerca pittorica sui codici di comunicazione di massa con l’esposizione “No Loghi” – inaugurata ieri nella sede dell’Istituto – che si avvale della presentazione di Derrick De Kerckhove, uno dei massimi esperti della cultura digitale, discepolo e continuatore del lavoro di Marshall Mc Luhan. Oscillando fra attrazione e turbamento, l’artista – si legge sul sito dell’Istituto italiano di cultura di Bruxelles – dipinge codici a barre, numerazioni ISBN, labirinti QR, puntatori elettronici, sovrapponendoli a tela e colori come corpi estranei e tuttavia forzosamente familiari: agenti invitanti della tentazione tecnologica ed evocatori di perplessità antropologiche.


La biografia


Nato a Tursi nel 1958, Corrado Veneziano è docente ed artista. Conosciuto prevalentemente per la sua attività di regista di documentari, cortometraggi e film per la tv e per le sue collaborazioni con diverse università italiane, l’artista ha proseguito negli ultimi anni nella sperimentazione di nuove forme espressive e comunicative. Di recente Veneziano ha reso pubbliche le sue opere pittoriche e nel 2013 ha ripresentato la sua produzione figurativa e un catalogo, pubblicato dalla casa editrice Ponte Sisto, di Roma, che raccoglie i lavori eseguiti tra il 2000 e il 2012, accompagnati da una nota di Achille Bonito Oliva: “La pittura di Corrado Veneziano – scrive il critico d’arte – ha alle spalle una lunga storia: una storia dell’arte contemporanea che parte da Tàpies e si sviluppa recuperando la neutralità dell’iperrealismo americano. Le opere di Corrado Veneziano massaggiano il muscolo atrofizzato della memoria collettiva”.

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