Il lascito degli ultimi 25 anni e le prospettive per i prossimi 25 anni del quadro geo-politico internazionale. Sono stati questi i temi al centro di una conferenza a Praga sulla sicurezza dal titolo “World, European Union, and Czechia: 1989 – 2014 – 2039. Discussion about next 25 years 25 years after the end of the Cold War”. L´evento, giunto alla sua decima edizione, e’ stato organizzato dal Centro per le politiche della sicurezza della facolta’ di Scienze sociali dell´universita’ Karlova, sotto l´egida della presidenza italiana del Consiglio dell´Unione Europea e con la collaborazione dell´ambasciata d´Italia nella Repubblica Ceca. I lavori sono stati aperti dal ministro degli Esteri ceco Zaoralek che ha sottolineato la complessita’ della situazione attuale e l’incapacita’ delle e’lites politiche di risolvere le piu’ recenti crisi in Ucraina e nel Grande Medio oriente, ma ha voluto anche ricordare i passaggi politico-diplomatici potenzialmente pericolosi esistenti alla fine della Guerra Fredda che hanno poi trovato una soluzione non traumatica.
Sfide internazionali dell’Ue sulle frontiere a sud ed a est
Nel corso del suo intervento, l´ambasciatore italiano a Praga Aldo Amati ha voluto far riferimento alle sfide internazionali che si trova ad affrontare l’Unione Europea in particolare alle sue frontiere a sud ed a est. “Immigrazione clandestina, allargamento ai Paesi dei Balcani Occidentali, relazioni transatlantiche – ha affermato il diplomatico – vanno affrontati con la necessaria solidarieta’ e con politiche sempre piu’ condivise a livello europeo”. Al convegno, cui e’ intervenuto anche il generale Vincenzo Camporini gia’ capo di stato maggiore della Difesa e attuale vicepresidente dell´Istituto Affari Internazionali, hanno portato la propria testimonianza numerosi protagonisti della fine della Guerra Fredda, vari ambasciatori presenti a Praga e esponenti di primo piano del mondo politico ed economico della Repubblica Ceca.