“Il mio obiettivo nella vita è di diventare la persona che il mio cane crede io sia”. Una massima di Robert Anson Heinlein – autore di fantascienza statunitense – che anche Andrea Alfieri ha fatto sua: umbro di nascita e toscano di adozione (originario di Perugia da quarant’anni residente a Pistoia) Alfieri è un fotografo affermato. L’artista comincia ad occuparsi di fotografia prestissimo. All’inizio sono tentativi e condivisione in diversi circoli e club fotografici, poi vera professione che gli consente di affinare la sensibilità visiva a livelli elevati. Negli ultimi anni il fotografo ha intrapreso una fitta attività espositiva. Istanbul, Parigi, Dubai, Londra, ma anche Berlino, Fez, Samarcanda e il deserto uzbek: sono tante le città che Alfieri ha raccontato con i suoi scatti.
“My Apple – Visioni newyorkesi (a Stoccarda)”
L’ultima città “inquadrata” da Alfieri è New York. E proprio “My Apple – Visioni newyorkesi (a Stoccarda)” è il titolo della mostra che sarà possibile vistare da venerdì 11 settembre a domenica 25 ottobre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda ( Kolbstr. 6, Stoccarda) che ha organizzato l’esposizione in collaborazione con Volkshochschule Reutlingen. La New York di Alfieri è inconsueta: non è la cartolina, il souvenir che certifica il viaggio. E’ un “distillato” dell’umore, dello spirito, dell’anima della metropoli, ottenuto indagando la città all’altezza dell’occhio: orizzontalmente, dove scorre la vita.