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L’Onu che verrà: cerimonia conclusiva di “Romun2015”

Si è chiusa presso il ministero degli Esteri italiano l’edizione 2015 di “Romun”, la simulazione giovanile dell’Onu promossa dalla Sioi (Società Italiana per l’ Organizzazione Internazionale – Un Association of Italy), e dalle missioni diplomatiche degli Stati Uniti in Italia e presso le agenzie Onu a Roma. Più di 500 ragazzi hanno dato vita a una 5 giorni di negoziazioni con l’obiettivo di inviare un messaggio ai leader del mondo: “ascoltate anche la nostra versione dei fatti”. I delegati hanno quindi consegnato nelle mani del Segretario Generale del ministero degli Esteri, Michele Valensise, la risoluzione finale, chiamata “Youth Road Map”, con l’impegno che venga portata all’ attenzione di Ban Ki-moon. Presenti alla cerimonia il presidente della SIOI, Franco Frattini, e l’addetto culturale dell’ambasciata Usa in Italia, Stephen Labensky. “Avete contribuito alla leadership mondiale” ha sottolineato l’ex ministro degli Esteri, Frattini. “Quello che avete fatto in questi giorni – ha aggiunto rivolgendosi ai ragazzi presenti – non è stato un gioco, ma un vero e proprio lavoro che non si concluderà oggi”. L’Italia, ha ricordato il Segretario Generale Valensise nel corso del suo intervento, “è in prima linea nella promozione dei diritti umani ed è il primo contributore – in termini di peacekeeping – delle Nazioni Unite fra i paesi occidentali”