A Zagabria si riflette sul Risorgimento italiano: l’Istituto italiano di cultura ha organizzato per giovedi’, in collaborazione con la biblioteca ‘Bogdan Ogrizovic’, la conferenza di Monica Priante su “Come l’opera divenne strumento di propaganda politica”. Come hanno sottolineato i promotori, infatti, il movimento risorgimentale fu percepito dai suoi contemporanei come sovversivo e rivoluzionario, e proprio durante le rivoluzioni i canti inondano le vie delle citta’, divenendo il veicolo privilegiato delle richieste politiche. Si cantavano canzoni proibite e le arie operistiche, caricate di forti significati patriottici, evadono dai teatri per diffondersi tra le vie e le strade delle citta’.
“Come l’opera divenne strumento di propaganda politica”
Da qui, la riflessione su come le idee risorgimentali create da un pugno di intellettuali furono talmente seducenti da convincere uomini e donne che davvero valeva la pena morire per la patria come gli eroi delle opere liriche, delle poesie, dei romanzi. Quali sono stati i meccanismi comunicativi contenuti nelle arie verdiane sono stati a tal punto seducenti da trasformare giovani di buona famiglia in focosi patrioti e ardenti patriote? Monica Priante, laureata in Storia della civilta’ europea presso l’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si e’ trasferita nella capitale croata dove nel 2013 ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia Moderna e Contemporanea presso l’Universita’ di Zagabria.