In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Cooperazione italiana conferma il suo impegno a favore dell’uguaglianza di genere anche nella aree del mondo più a rischio.
Molte donne dei paesi partner della Cooperazione italiana affrontano una vita piena di violenza e discriminazioni. Nella maggior parte di questi paesi le donne rappresentano il 70% della forza lavoro nei campi, sono responsabili del 90% della fornitura d’acqua domestica e producono fino all’80% del cibo consumato e venduto dalle famiglie. Eppure soltanto 1 su 100 è proprietaria dei campi che lavora.
Un recente rapporto della FAO rileva che colmare il divario tra uomini e donne in termini di accesso alle risorse, al credito e alla formazione, favorirebbe un aumento della produzione in molti Paesi e una riduzione del numero delle persone malnutrite di oltre 130 milioni in tutto il mondo. Per questo motivo la Cooperazione Italiana ha da tempo identificato tra le sue priorità la promozione dell’empowerment delle donne: protezione dei loro diritti, accesso all’istruzione ed alla salute costituiscono un filo conduttore dei programmi della Cooperazione italiana.
La DGCS finanzia progetti sul piano bilaterale con circa 45 milioni di euro, concentrando il suo intervento nelle regioni dell’Africa Sub Sahariana (55,56%) in Paesi quali Senegal, Kenya, Etiopia e Mozambico. Tra le altre aree prioritarie i Balcani, il Mediterraneo ed il Medio Oriente (22,22%), con focus su Egitto, Iraq, Libano, Tunisia e Palestina, l’Asia (17,78%) e l’America Latina (4,44%). Importanti anche i finanziamenti a istanze internazionali come UN Women (oltre 5 milioni di euro nel biennio 2013/14 e 1,2 milioni nel 2015) e UNFPA (7,4 milioni di euro nel 2013/14 e quasi 2 milioni nel 2015).