Cento anni fa, il 14 luglio del 1916 a Palermo, nasceva Natalia Ginzburg. Il prossimo 5 luglio l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino renderà omaggio a una delle autrici più significative della letteratura italiana del XX secolo, la cui opera raccoglie romanzi, racconti, pièce teatrali e saggi dai quali l’attrice cinematografica e teatrale Mechthild Großmann leggerà alcuni estratti. L’evento – alle 19 nel Cortile interno dell’Ambasciata d’Italia o in caso di maltempo all’interno dell’Istituto italiano di cultura – sarà aperto dai saluti di Carlo Ginzburg (illustre storico e saggista, figlio di Natalia) e dall’introduzione di Susanne Schüssler.
Formatasi nell’ambiente degli intellettuali antifascisti torinesi, Natalia Ginzburg esordì nel 1942 con un racconto lungo, “La strada che va in città”, uscito, per ragioni razziali, con lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte; pubblicò poi altri racconti lunghi, alcuni romanzi (“Tutti i nostri ieri”, 1952; “Caro Michele”, 1973; “La città e la casa”, 1984), due volumi fra il saggio e il racconto autobiografico (“Le piccole virtù”, 1962; “Lessico famigliare”, 1963) e uno che si colloca invece tra il saggio e il romanzo (“La famiglia Manzoni”, 1983). La Ginzburg scrisse anche per il teatro (“Ti ho sposato per allegria”, “L’inserzione”, “La segretaria”, “Paese di mare”, ecc., riunite nei volumi “Ti ho sposato per allegria e altre commedie”, 1966, e “Paese di mare”, 1973). Nel 2016, nella ricorrenza del centenario della nascita, è stata edita a cura di Domenico Scarpa la raccolta di testi per lo più inediti “Un’assenza. Racconti, memorie, cronache 1933-1988” (Einaudi)