E’ un passato doloroso quello che riemerge nel film “Im Markischen Sand – Nella sabbia di Brandeburgo” che verrà proiettato l’8 settembre all’Istituto Italiano di Cultura di Berlino alla presenza degli autori. I registi, Katalin Ambrus, Nina Mair e Matthias Neumann, hanno intrapreso un lungo viaggio tra i ricordi custoditi in Italia e in Germania. Il loro lavoro inizia da un delitto nascosto e taciuto per decenni: il 23 aprile 1945, infatti, soldati della Wehrmacht tedesca fucilano 127 internati militari italiani in una cava di sabbia a Treuenbrietzen, nel Brandeburgo. La strage viene dimenticata, ma dopo decenni il ricordo riemerge. Quando gli abitanti della città cominciano a confrontarsi con il passato, tornano alla luce i ricordi soffocati di quegli atti di violenza perpetrati negli ultimi giorni di guerra.
“Nella sabbia del Brandeburgo” è un documentario sulla violenza dimenticata, sul silenzio della colpa e sulla responsabilità verso la storia. La storia degli internati militari italiani nella Seconda guerra mondiale non ha mai veramente trovato spazio nella memoria collettiva tedesca e italiana. A seguito della capitolazione dell’8 settembre 1943 e della rottura dell’alleanza fra Roma e Berlino, 650.000 soldati italiani furono deportati in Germania in campi di lavoro forzato. Di questi, 50.000 non tornarono mai più. La pellicola racconta la loro storia, attingendo al concreto esempio di lavoro forzato nel Brandeburgo. L’iniziativa è stata organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Berlino, in collaborazione con Out of Focus Filmproduktion.