Dal 26 al 30 settembre si svolge a Trieste la Macro-Regional Innovation Week, evento di confronto delle macroregioni danubiana, adriatico-ionica e alpina organizzato dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea e dall’Area Science Park di Trieste.
Più di 70 i relatori, 250 partecipanti, di cui 80 giovani provenienti dai Paesi dei Balcani occidentali che, in un articolato programma di seminari e workshop, saranno chiamati a confrontare idee, strategie e progetti, nella prospettiva dell’innovazione, della competitività industriale e dello sviluppo.
I lavori si sono aperti al Savoia Excelsior Palace di Trieste con interventi di Giovanni Caracciolo di Vietri, Segretario Generale dell’Iniziativa Centro Europea (InCE), Alessandra Pastorelli, dell’Unità per la Cooperazione Scientifica e Tecnologica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), Giancarlo Caratti e Giovanni de Santi, del JRC della Commissione Europea e di Sergio Paoletti, Presidente dell’AREA Science Park di Trieste.
Le macroregioni danubiana, adriatico-ionica e alpina – caratterizzate da un forte intreccio di elementi economici e culturali – sono al centro di processi geopolitici di grande interesse per il futuro dell’Europa. L’Italia, che ha recentemente assunto la Presidenza europea del Processo di Berlino (Processo di integrazione europea dei Paesi dei Balcani occidentali), guarda con grande attenzione all’area balcanica, non solo per la presenza di un forte tessuto di relazioni commerciali e industriali, che fanno del nostro Paese il secondo partner economico dell’area, ma anche per il forte interscambio culturale e scientifico esistente (circa 200 gli accordi di cooperazione tra Centri di ricerca e Università).
In preparazione del periodo di Presidenza Italiana del Processo dei Balcani Occidentali, il 3 agosto 2016 il MAECI, il MIUR e la regione Friuli Venezia Giulia hanno firmato un accordo che pone la cooperazione scientifica e tecnologica tra le priorità d’azione, nella prospettiva di stimolare i processi d’innovazione e lo slancio alla competitività del sistema industriale regionale.
L’accordo consolida e rafforza il sostegno al ruolo strategico svolto dalla regione Friuli Venezia Giulia per la cooperazione scientifica e tecnologica bilaterale e multilaterale dell’Italia. A Trieste, con contributi significativi erogati dal Governo italiano attraverso MAECI e MIUR (circa 30 milioni di euro annui) operano importanti centri di ricerca internazionali, ICTP, TWAS, IAP e ICGEB, che promuovono ricerche in cooperazione con i Paesi in via di sviluppo in ambiti che vanno dallo studio dei cambiamenti climatici alla medicina, dall’astrofisica alla fisica teorica.