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Ministro Gentiloni in missione nel Caucaso meridionale

Il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni era oggi a Jerevan, terza tappa della missione nel Caucaso meridionale. Dopo un incontro con il collega armeno Edward Nalbandian, Gentiloni ha ricordato che “governo armeno e Ue sono impegnati in diversi cicli di negoziati per la liberalizzazione dei visti, e l’Alto Rappresentante è impegnata in questa direzione”.

“Ci sono le condizioni, anche se non è un gioco”, ha affermato il Ministro, sottolineando che “l’Italia è sempre tra i Paesi “piú favorevoli all’apertura”. Perchè “se la Ue è una storia di successo, lo si deve anche alla capacità di attrarre cittadini dei Paesi vicini, per motivi culturali, economici, di ricongiungimento familiare”. La visita di Gentiloni in Armenia si inserisce nel solco di una “solida base di amicizia”. E per l’occasione, tra le altre cose, è stata firmata un’intesa per la creazione di un centro regionale a Jerevan per la preservazione del patrimonio culturale. Nei colloqui istituzionali, il Ministro ha esplorato anche le “potenzialità per rafforzare la cooperazione economica” e nei prossimi mesi – ha annunciato – Roma ospiterà una riunione della commissione congiunta intergovernativa. L’impegno italiano in tutta la regione caucasica avrà un ulteriore slancio con la co-presidenza e la presidenza dell’OSCE nel 2018, che si occuperà anche dei cosiddetti “conflitti congelati”, tra cui quello dell’Ossezia del sud e della Trans-Istria. Quanto alla questione del Nagorno-Karabakh – ha continuato Gentiloni – ci auguriamo una soluzione pacifica e diplomatica. L’Italia “sostiene gli sforzi per una soluzione diplomatica portata avanti dalle co-presidenze del Gruppo di Minsk (Usa, Russia e Francia)”.

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