Mercoledì 7 dicembre alle 18.30, la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, Luisa Violo, e il Direttore del Palazzo Nazionale di Ajuda, José Alberto Ribeiro, pre-inaugurano la mostra “Festa Barocca” dell’Associazione culturale “Invito a Corte”, con il sostegno della fondazione “Generali” e con la collaborazione della scuola di musica del Conservatorio nazionale di Lisbona.
Si tratta della mostra che aprirà i battenti il 19 gennaio al Palácio Nacional da Ajuda, quando verrà inaugurata nella sua versione completa. L’esposizione parla della cultura italiana come omaggio al Portogallo, allestita in un Palazzo che è il simbolo stesso delle due culture e che, costruito come sede di rappresentanza della Casa Reale portoghese, ha accolto e accoglie ancora oggi feste istituzionali e cerimonie di alto livello. Per questo evento, viene presentato un allestimento con i momenti principali del cerimoniale delle antiche feste di Corte italiane che, nate in Italia nell’epoca rinascimentale, assunsero nel periodo barocco caratteristiche ancora più spettacolari.
Dall’Italia, il concetto stesso di far festa si diffuse in Europa e poi nel mondo. In particolare, proprio con l’arrivo della Corte del Portogallo in Brasile, vari aspetti della Festa europea si sono trasformati e vengono interpretati oggi nella grande tradizione del Carnevale brasiliano. La mostra “Festa Barocca” illustra e rappresenta un diverso modo di raccontare la storia, l’arte e la cultura italiana, attraverso la ricostruzione dei sontuosi abiti e dell’ambiente delle corti italiane in epoca barocca. Idea, coordinamento generale del progetto e curatore della mostra è Fausto Fornasari; realizzazione della mostra: King Studio e Invito a Corte; organizzazione generale della mostra: Associazione culturale Invito a Corte. Per l’occasione il gruppo Piccolin’Ensemble, costituito dagli alunni della EMCN – Escola de Música do Conservatório Nacional de Lisboa, diretti dalla professoressa Helena Raposo, terrà un concerto di musica dell’epoca con brani di Mazzocchi, Monteverdi, Rossi e Luzzaschi.