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Copenaghen – Cinema, storia e mistero: all’Iic si va alla scoperta di Ettore Majorana

“Ci sono geni eccezionali come Galileo e Newton: Majorana era uno di quelli”. Lo sosteneva Enrico Fermi parlando di Ettore Majorana, il più grande fisico italiano del Novecento, il più brillante tra i ragazzi di via Panisperna. La sua sparizione, avvenuta nel marzo 1938 durante una traversata in traghetto da Palermo a Napoli, è uno dei più grandi misteri italiani degli ultimi cento anni. Il geniale fisico teorico siciliano rivive in un film- documentario che si prepara ora a sbarcare in Danimarca. E’, infatti, in programma all’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen un nuovo appuntamento con il cinema italiano con la proiezione di “Nessuno mi troverà” di Egidio Eronico con Francesco Guerra, Nadia Robotti, Ettore Majorana jr. Il documentario verrà proiettato – per il ciclo di incontri “Un film italiano al mese” – lunedì 24 aprile alle 19.30. Uscito nelle sale italiane ad aprile dello scorso anno e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, racconta la storia del fisico scomparso il 26 marzo del 1938, a soli 31 anni, senza lasciare traccia né spiegazioni. Un mistero che resta ancora tale, nonostante tante ipotesi in merito. Il film-documentario verrà presentato in italiano con sottotitoli in danese.

Ettore Majorana, geniale fisico teorico siciliano e docente presso l’Istituto di Fisica dell’Università di Napoli, a soli trentuno anni scompare in circostanze misteriose il 26 marzo 1938. E’ stato forse il più grande fisico teorico del ‘900, e forse il più noto scomparso della storia dell’Italia contemporanea. La sua sparizione, quasi ottant’anni fa, non smette di produrre quesiti, dubbi, ricerche; le sue intuizioni e i suoi lavori scientifici sono oggi più attuali di quando furono pubblicati. Attraverso documenti, immagini d’archivio, animazioni da graphic novel, testimonianze, documentario e congetture, il film scandaglia quel mare di mistero chiamato Ettore Majorana. Suicida? Rapito? Fuggito? Tra documentazione e immaginazione – lungo la scia tracciata dalle approfondite ricerche di Francesco Guerra e Nadia Robotti intorno alla figura e all’attività di Majorana – “Nessuno mi troverà” cerca di rispondere cinematograficamente magari solo ad alcune di queste domande. Senza la presunzione di fornire certezze, com’è ovvio, ma senza neppure adagiarsi nelle comode incongruenze di un’immancabile quanto insoddisfacente “verità ufficiale”.

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