Diplomazia economica, rapporti con l’America Latina , poi il viaggio a Pechino
“Un treno la cui destinazione è segnata, l’unica questione aperta resta la velocità”. E’ la metafora con cui il ministro Angelino Alfano ha descritto il processo elettorale in Libia dopo il colloquio lunedì alla Farnesina con il generale della Cirenaica Khalifa Haftar. E’ stato un incontro che fa parte della complessa trama tra i protagonisti della crisi libica che la diplomazia italiana sta tessendo e che è proseguita anche martedì con una telefonata con il vicepresidente libico Ahmed Omar Maitig. Anche al centro di questo colloquio l’organizzazione del voto per le legislative e le presidenziali .
Nella stessa giornata il ministro è tornato ad occuparsi di economia, ed in particolare della diplomazia economica, con la presentazione alla Farnesina del rapporto Prometeia sull’impatto economico dell’attività delle nostre imprese che all’estero hanno beneficiato dell’appoggio della rete di ambasciate e consolati. Un contributo significativo, che vale l’1,4% del Pil e 307mila posti di lavoro. Le imprese seguite dalla rete estera della Farnesina sono state 300 – oltre la metà aziende di piccole dimensioni – per un totale di 39 miliardi di valore complessivo che per la metà ritorna in Italia. Risultati che dimostrano, ha detto Alfano, quanto sia essenziale la diplomazia economica, un tempo invece considerata quasi una diplomazia di serie B.
All’impegno in Farnesina è seguita una colazione di lavoro al Quirinale con il premier Paolo Gentiloni e i colleghi dell’Interno Marco Minniti, dell’economia Pier Carlo Padoan e con la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi per il tradizionale incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in vista del prossimo Consiglio europeo di Bruxelles.
Apertura mercoledì dell’ottava Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, paesi tra cui, ha sottolineato il ministro, esiste “un’amicizia speciale” che nasce dalla “latinità” e dai 50 milioni di discendenti italiani che alimentano un flusso di idee e di cultura straordinari. Anche in questo scenario c’è naturalmente una componente economica importante, con un interscambio di 20,9 miliardi di euro e quasi 3.000 imprese italiane. Un pensiero particolare è andato ai 140mila italiani che vivono in Venezuela,” un paese fratello” che attraversa un periodo molto difficile. L’unica soluzione va individuata nel dialogo e per questo il ministro ha auspicato che “la nuova tornata di colloqui prevista per il 15 dicembre a Santo Domingo possa segnare dei progressi verso risultati concreti ed efficaci”. Di Venezuela il ministro ha parlato anche con la collega María Angela Holguín Cuéllar della Colombia, definito “un importante attore regionale” che si sta impegnando per trovare una soluzione alla crisi. Il ministro ha incontrato anche il collega del Costarica Manuel González Sanz per un bilaterale, in cui oltre ai rapporti “tradizionalmente ottimi” sono stati affrontati grandi temi internazionali, come la lotta alla criminalità organizzata e la gestione dei flussi migratori.
Il ministro si è poi spostato alla Camera per rispondere al question time dedicato alla questione di Gerusalemme dopo la decisione statunitense di riconoscerla come capitale dello stato di Israele. “Facciamo un appello alla moderazione a tutti gli attori della regione e confidiamo sia evitata una escalation della violenza da cui nessuno trarrebbe beneficio”, ha detto il ministro ribadendo che la questione deve essere discussa nell’ambito del negoziato sui due Stati”. “Non sono messi in discussione i legami di amicizia con Israele”, ha concluso il ministro, ricordando l’organizzazione della conferenza sull’antisemitismo prevista per gennaio a Roma durante la presidenza Osce.
Dall’America Latina e Medio Oriente all’Europa. “Vogliamo chiarire definitivamente che Dublino è la foto ingiallita di un’Europa che non c’è più e di flussi migratori che non sono quelli del passato”, ha detto Alfano giovedi a Bruxelles. “Occorre responsabilizzare tutti i Paesi rispetto a questo – ha aggiunto -. Serve una proposta che tenga insieme la solidarietà con il governo delle frontiere dell’Unione europea. Un tema essenziale per la tenuta politica del nostro Continente”. Oltre a partecipare alla riunione del Partito popolare europeo che precede il Consiglio europeo, il ministro ha incontrato anche il capo negoziatore UE per la Brexit, Michel Barnier soprattutto sul tema della tutela dei cittadini europei residenti in Gran Bretagna. Alfano ha definito l’accordo preliminare raggiunto tra Bruxelles e Londra “un passo importante “per dare risposte chiare ai cittadini europei e garanzie per la protezione dei loro diritti acquisiti.
Alfano si è anche congratulato con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg per il prolungamento del suo mandato fino al 2020. “Il suo impegno – ha twittato – assicurerà continuità, efficacia e una più stretta cooperazione” in futuro.
La giornata di venerdì è stata aperta da una telefonata con il collega dello Sri Lanka Tilak Janak Marapana. “I rapporti tra Italia e Sri Lanka sono ottimi, anche grazie alla sempre più efficace integrazione della comunità cingalese in Italia: oltre 100mila persone che hanno scelto l’Italia come seconda patria”, ha detto il ministro sottolineando che “l’interscambio commerciale bilaterale è aumentato in maniera molto significativa negli ultimi anni, così come è cresciuto l’interesse di importanti imprese italiane al mercato cingalese . Ma i margini di approfondimento sono ancora molto ampi e vogliamo esplorarli”. Alfano è tornato poi al Quirinale per partecipare al tradizionale saluto al corpo diplomatico del presidente Sergio Mattarella. E, come ormai accade da qualche anno, alla cerimonia hanno partecipato anche i più giovani funzionari della Farnesina.
Nel weekend la partenza per la Cina dove resterà fino al 19 dicembre, una visita in cui si susseguiranno impegni istituzionali e incontri con connazionali che risiedono e lavorano a Pechino.