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La settimana del Ministro dal 29 gennaio al 4 febbraio

I primi impegni della presidenza Osce: dalla Conferenza sull’antisemitismo di Roma alla missione in Ucraina e Russia

Una grande conferenza sulla lotta all’antisemitismo a Roma con i paesi dell’Osce e i leader delle più importanti organizzazioni ebraiche mondiale: il ministro Angelino Alfano ha voluto che fosse questo il primo impegno della sua presidenza in esercizio dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. E così lunedì mattina la Farnesina ha accolto nella Sala delle conferenza internazionali 50 delegazioni, venti delle quali rappresentate da un ministro o un viceministro,  per ricordare la tragedia della Shoah e per riflettere su come combattere la  recrudescenza degli atti di antisemitismo. Un evento importante che è stato preceduto da un appuntamento solenne: un’udienza in Vaticano con Papa Francesco che ha affrontato il tema chiave della conferenza, quello della responsabilità.  Alfano si è detto profondamente commosso”  dalle parole del Papa il quale ha esortato “a fondare un’alleanza contro l’indifferenza”.

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La conferenza si è articolata in una seduta plenaria – aperta dai discorsi del ministro e del segretario Generale dell’OSCE, Thomas Greminger, della Direttrice dell’ Office for Democratic Institutions and Human Rights dell’Osce, Ingibjorg Solrun Gisladottir, e del Presidente del Word Jewish Congress, Ronald Lauder – e in quattro panel di approfondimento.  Alfano, che ha auspicato che la conferenza diventi un appuntamento fisso dell’Osce, ha ricordato che quest’anno  ricorre il 70.o anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,  ma anche l’80.o  della promulgazione delle leggi razziali in Italia. “Dobbiamo essere intolleranti verso l’intolleranza” perché “se pianteremo nella società il seme del dialogo, raccoglieremo il frutto della pace e della sicurezza. Se pianteremo il seme dell’odio raccoglieremo violenza e insicurezza. Oggi abbiamo contribuito a piantare il seme giusto”, ha concluso il ministro.

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 In una pausa della conferenza il presidente dello European Jewish Congress Moshe Cantor ha consegnato al ministro Alfano  il premio Golden Jerusalem Navigator per il suo impegno nella lotta all’antisemitismo. Il ministro ha avuto anche degli incontri bilaterali con il collega israeliano Tzachi Hanegbi, con quello serbo Ivica Dacic e con il macedone Nikola Dimitrov.

La settimana è continuata nel segno dell’incarico di presidente in esercizio dell’Osce con la missione in Ucraina e Russia che ha preso il via martedì. In un’intervista alla Tass il ministro ha definito la Crimea “una ferita aperta” nei rapporti tra la Russia e l’Occidente e “insoddisfacenti” i progressi fatti sulla via dell’attuazione degli accordi di Minsk. Il primo impegno è stato l’incontro con il collega Pavlo Klimkin a Kiev . “La crisi ucraina – ha detto Alfano – è una delle priorità principali della nostra presidenza. Siamo impegnati a giocare un ruolo attivo verso una pace stabile e durevole alla crisi. Non ci sono alternative agli accordi di Minsk.

 

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Tra gli altri appuntamenti in Ucraina, il Business Forum Italia-Ucraina,  il colloquio  con il  presidente della Repubblica, Petro Poroshenko e con il primo ministro Volodymyr Groysman, con il quale il capo della Farnesina ha fatto il punto delle relazioni bilaterali, definite “buone e suscettibili di ulteriore miglioramento”.​

Nella giornata di mercoledì il ministro ha visitato Mariupol, nell’Ucraina orientale, una tappa “importante, perché i miei occhi hanno consentito alla mia mente di capire molto di più rispetto a quello che si può comprendere leggendo soltanto sulle carte ciò che davvero sta accadendo in questa regione. E’ una situazione inaccettabile nel cuore dell’Europa”.  E oltre alla visita come presidente in esercizio dell’Osce, Alfano , come ministro degli esteri italiano ha annunciato “importanti sostegni al Comitato Internazionale della Croce Rossa, all’Unicef e al World Food Programme: l’Italia vuole dare tutto il sostegno necessario affinché vengano alleviate le condizioni di enormi difficoltà di una parte della popolazione civile”.  Alfano ha anche espresso al capo della Missione di Monitoraggio Speciale dell’OSCE, Ertugrul Apakan, “il pieno appoggio dell’Italia”. “Il vostro lavoro in un’area ad alto rischio per la sicurezza – ha ribadito – è fondamentale per l’attuazione degli accordi di Minsk e per prevenire pericolose escalation”.

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L’ultima giornata della missione giovedì  è stata dedicata  alla visita a Mosca dove Alfano ha incontrato il collega Sergey Lavrov  al quale ha ribadito che  “la crisi ucraina rappresenta una priorità della nostra presidenza: va evitata una nuova escalation e va garantita la sicurezza degli osservatori Osce”. “L’Italia affronta la presidenza dell’Osce con l’intenzione di favorire il dialogo inclusivo, così come abbiamo fatto lo scorso anno all’Onu e al G7: attribuiamo all’Osce un ruolo strategico perché nel suo dna c’è la missione di mantenere aperto il confronto fra est ed ovest”, ha precisato. “I piani della presidenza italiana dell’Osce sono molto costruttivi e li salutiamo con calore: Mosca sostiene la proposta italiana di rafforzare il vettore Osce nel Mediterraneo per porre freno alla crisi migratoria in Europa”, gli ha risposto Lavrov, aggiungendo. “Dalle tue dichiarazioni si capisce che stai cercando di affrontare problemi non attraverso lo scontro, ma il dialogo inclusivo e stimo molto questa posizione”.

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 E con Lavrov Alfano ha anche affrontato la crisi libica definendo il 2018 l’anno “dell’inizio della fine della transizione”, aggiungendo che Ghassam Salame, l’inviato dell’Onu “lavora da tempo per una conferenza internazionale sulla Libia e per arrivare allo sbocco delle libere elezioni: l’Italia, la Russia l’Ue e tutta la comunità internazionale sono unite nel sostenere la visione dell’Action Plan”.

Prima della partenza da Mosca per Roma, Alfano ha anche voluto fare gli auguri di buon lavoro al neo ambasciatore nella capitale russa Pasquale Terracciano  ricordando la sua grande esperienza: “è quel che serve ora, visto il momento delicato nei rapporti tra Mosca e il resto d’Europa”. 

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Dopo il rientro a Roma, un appuntamento con i protagonisti del futuro. Il ministro venerdì  ha potuto partecipare all’iniziativa Change The world  Model United Nations, organizzata annualmente dall’Associazione diplomatici:  un forum  in cui studenti di scuole superiori e università di tutto il mondo fanno delle simulazioni delle dinamiche degli organi delle Nazioni Unite.

 

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