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SLOVENIA: “Fare Cinema” a Lubiana

A Lubiana il programma della Prima Settimana del Cinema Italiano nelMondo (‘Fare Cinema’) si è svolto dal 24 al 31 maggio nella sede della Cineteca Nazionale Slovena, partner dell’ Istituto Italiano di Cultura nell’organizzazione locale della rassegna.

La rassegna ha proposto una scelta di importanti opere del cinema italiano del nuovo millennio, richiamando l’attenzione sulla contemporaneita’, in un contesto locale altrimenti primariamente concentrato sulla produzione ormai storicizzata della seconda meta’ del ventesimo secolo. In questo modo, si e’ voluto mettere in evidenza la vivacita’ della scena italiana, tornata decisamente alla ribalta negli ultimi due decenni, anche nell’ambito dei premi internazionali piu’ prestigiosi.

Per il programma sono stati selezionati film di grandi autori di oggi come Paolo Sorrentino (La grande bellezza), Matteo Garrone (Gomorra) ed Emanuele Crialese (Nuovomondo). Al tempo stesso, si e’ ricordata la produzione piu’ tarda, ma tuttora estremamente rilevante, di un grande maestro come Ermanno Olmi (Centochiodi), rendendogli omaggio a poche settimane dalla scomparsa. A meta’ strada tra le generazioni citate, si e’ inoltre riservato uno spazio per l’attivita’ a noi piu’ vicina nel tempo di registi che hanno segnato gli anni Novanta del Novecento, da Roberto Benigni (Pinocchio) a un autore delicato e raffinato come Silvio Soldini (Pane e tulipani).

Presente alla manifestazione il costumista Mariano Tufano, il quale il 27 maggio ha partecipato a un interessante incontro con il pubblico al termine della proiezione di Nuovomondo (per il quale vinse il Premio David di Donatello nel 2007). Un’ulteriore esperienza diretta delle diverse fasi di produzione di un film e’ stata testimoniata dal regista Fabrizio Ferraro e dal critico cinematografico e distributore Donatello Fumarola (tra gli autori della trasmissione ‘Fuori Orario’ di Rai Tre), i quali hanno introdotto l’ultima opera di Ferraro, ‘Gli indesiderati d’Europa’ (2018, coprodotta da Rai Cinema). La pellicola, girata con un taglio fortemente autoriale in un elegante bianco e nero, ripercorre la sfortunata fuga del filosofo Walter Benjamin dalla Francia occupata e collaborazionista, attraversando i Pirenei nel 1940 in direzione della Spagna.

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