Statement from the Foreign Ministers of Canada, France, Germany, Italy, Japan, the UK, and the US and the High Representative of the European Union:
“We, the G7 Foreign Ministers of Canada, France, Germany, Italy, Japan, the United Kingdom and the United States of America and the High Representative of the European Union firmly condemn violence committed by Myanmar’s security forces against peaceful protests. We offer condolences for the loss of life. The military and the police must exercise utmost restraint and respect human rights and international law. Use of live ammunition against unarmed people is unacceptable. Anyone responding to peaceful protests with violence must be held to account.
We condemn the intimidation and oppression of those opposing the coup. We raise our concern at the crackdown on freedom of expression, including through the internet blackout and draconian changes to the law that repress free speech. The systematic targeting of protesters, doctors, civil society and journalists must stop and the state of emergency must be revoked. We continue to call for full humanitarian access to support the most vulnerable.
We remain united in condemning the coup in Myanmar. We call again for the immediate and unconditional release of those detained arbitrarily, including State Counsellor Aung San Suu Kyi and President Win Myint and continue to stand with the people of Myanmar in their quest for democracy and freedom.”
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TRADUZIONE DI CORTESIA
Violenza in Myanmar: Dichiarazione dei Ministri degli Esteri del G7
Dichiarazione dei Ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti e dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea:
“Noi, i Ministri degli Esteri del G7 di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea condanniamo con fermezza gli atti di violenza commessi dalle forze di sicurezza del Myanmar contro pacifici manifestanti. Esprimiamo la nostra solidarietà per coloro che hanno perso la vita. Le forze militari e di polizia sono chiamate ad esercitare la massima moderazione e a rispettare i diritti umani e il diritto internazionale. L’impiego di munizioni letali contro persone disarmate è inaccettabile. Chiunque risponda con la violenza a manifestazioni pacifiche sarà chiamato a risponderne.
Condanniamo le intimidazioni e la repressione di coloro che si oppongono al colpo di stato. Esprimiamo la nostra preoccupazione per la limitazione della libertà di espressione, anche tramite l’oscuramento di Internet e le drastiche modifiche alla legge volte a reprimere la libertà di parola. La sistematica persecuzione di manifestanti, medici, giornalisti e membri della società civile deve cessare e lo stato di emergenza deve essere revocato. Continuiamo a chiedere il pieno accesso agli aiuti umanitari a sostegno dei più vulnerabili.
Restiamo uniti nel condannare il colpo di stato in Myanmar. Rinnoviamo il nostro appello per il rilascio immediato e incondizionato di coloro che sono detenuti arbitrariamente, ivi compresi il Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi e il Presidente Win Myint, e rimaniamo a fianco del popolo del Myanmar nella sua ricerca di democrazia e libertà.