(24 May 2023, New York) With the Horn of Africa facing the combined impacts of a historic drought, conflict and economic shocks, donors at a United Nations-backed event today
announced US$2.4 billion to provide life-saving and life-sustaining assistance for nearly 32 million people across Ethiopia, Kenya and Somalia.
Famine has been averted, thanks in part to the tremendous efforts of local communities, humanitarian organizations and authorities, as well as the support of donors. In the face of five
consecutive poor rainy seasons, more than 30 million people received assistance in Ethiopia, Kenya and Somalia.
But the emergency is far from over, and additional resources are urgently required to prevent a return to the worst-case scenario.
Today’s pledges were made at a high-level event held in New York, co-hosted by the United Nations, Italy, Qatar, the United Kingdom and the United States, in collaboration with the
Governments of Ethiopia, Kenya and Somalia.
The humanitarian community requires $7 billion for humanitarian response and protection for drought- and conflict-affected people in the region in 2023.
The funds announced today will allow humanitarian agencies to sustain aid pipelines of food, water, health care, nutrition and protection services.
“We welcome the announcements of support for the people of the Horn of Africa, who need our sustained commitment to recover from a crisis of catastrophic proportions,” said Joyce Msuya,
Assistant Secretary-General for Humanitarian Affairs and Deputy Emergency Relief Coordinator. “We must persist in pushing for stepped-up investments, especially to bolster the
resilience of people already bearing the brunt of climate change.”
The Horn of Africa is the epicentre of one of the world’s worst climate emergencies. An estimated 43,000 people died in 2022 in Somalia, most likely due to the drought, half of whom
may have been children under age 5. Millions remain displaced because of drought as well as conflict.
Today’s event was held as improved rains are starting to ease the impacts of the drought, but they also bring new risks and challenges. Floods have already caused widespread damage and
affected at least 900,000 people. More flooding is expected later this year, partly due to the forecasted El Niño phenomenon, potentially leading to further displacement, death and disease.
United Nations Nations Unies Office for the Coordination of Humanitarian Affairs Despite the relief brought by the rains, it will take years to recover from the historic drought.
Representatives from non-governmental organizations, Member States and experts debated solutions, ranging from long-term investment in people and infrastructure to alternative ways for
people to earn a living and adapt to climate change.
“Now more than ever, as global humanitarian needs soar, our action cannot be merely limited to meeting the most immediate needs but should also be tailored to finding solutions and prevent a
further deterioration,” stressed Antonio Tajani, Deputy Prime Minister and Minister of Foreign Affairs and International Cooperation of Italy. “The international community must invest further
in the link between humanitarian and development action as a way to ensure that interventions on the ground have both immediate effects as well as durable benefits.”
The UK Minister for Development and Africa, Andrew Mitchell, said, “A unified international effort helped to narrowly avert famine in 2022, but we can be anything but complacent. The clear
and present threat remains, and we must act now to prevent further suffering.
“Funding pledged today will help millions, but we must work together to break the cycle of crisis afflicting so many States. Without effective governance there can be no truly sustainable
development.”
The US Ambassador to the UN, Linda Thomas-Greenfield, said, “Today’s pledge brings the total US humanitarian assistance for the response to the region to more than $1.4 billion in FY 2023
and is anchored in the most essential of American values – that we have a responsibility to help others in need when we are able.”
Qatar’s Ambassador to the UN, Sheikha Alya bint Ahmed Al Thani, said, “The magnitude of the humanitarian crisis resulting from the drought in the three countries of the Horn of Africa
requires our urgent attention and our moral and humanitarian responsibility to alleviate the suffering of the people in the region.
“The State of Qatar remains firmly committed to standing in strong solidarity through its consistent humanitarian support. We urge all Member States to fulfil their moral obligation by
contributing to the realization of food security in the region and globally.”
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In New York: Eri Kaneko, kaneko@un.org, +1 917 208 8910
In Geneva: Jens Laerke, laerke@un.org, +41 79 472 9750
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Traduzione di cortesia
Annunciato lo stanziamento di 2,4 miliardi di dollari a sostegno delle popolazioni del Corno d’Africa in occasione di un evento promosso dalle Nazioni Unite a fronte di 32 milioni di persone colpite dalla siccità e dai conflitti
(24 maggio 2023, New York) Mentre il Corno d’Africa si trova ad affrontare l’impatto combinato di una siccità di proporzioni storiche, di conflitti e di crisi economiche, la giornata di oggi ha visto l’annuncio dello stanziamento di 2,4 miliardi di dollari volti a fornire assistenza umanitaria a quasi 32 milioni di persone in Etiopia, Kenya e Somalia, in occasione di un evento organizzato dalle Nazioni Unite.
La carestia è stata scongiurata, grazie anche agli enormi sforzi delle comunità locali, delle organizzazioni umanitarie e delle autorità, oltre che al sostegno dei donatori. A fronte di cinque stagioni consecutive caratterizzate da scarse precipitazioni, più di 30 milioni di persone hanno ricevuto assistenza in Etiopia, Kenya e Somalia.
Tuttavia, l’emergenza è ben lungi dall’essere conclusa e sono necessarie ulteriori risorse per scongiurare una nuova situazione di crisi.
L’annuncio odierno è stato fatto in occasione di un evento di alto livello tenutosi a New York, ospitato dalle Nazioni Unite, dall’Italia, dal Qatar, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, in collaborazione con i governi di Etiopia, Kenya e Somalia.
La comunità umanitaria necessita di 7 miliardi di dollari da destinare alla risposta umanitaria e alla protezione delle popolazioni nella regione colpite dalla siccità e dai conflitti nel 2023.
I fondi annunciati in data odierna consentiranno alle agenzie umanitarie di fornire aiuti alimentari, acqua, assistenza sanitaria e servizi di protezione.
“Accogliamo con favore gli interventi a sostegno delle popolazioni del Corno d’Africa, le quali necessitano del nostro impegno costante per riprendersi da una crisi di proporzioni catastrofiche”, ha dichiarato Joyce Msuya, Assistente del Segretario Generale per gli Affari Umanitari e Vice Coordinatore degli Aiuti di Emergenza. “Dobbiamo continuare a spingere affinché si intensifichino gli investimenti, soprattutto al fine di rafforzare la resilienza delle popolazioni che stanno già subendo le conseguenze del cambiamento climatico”.
Il Corno d’Africa è l’epicentro di una delle peggiori emergenze climatiche del mondo. Si stima che nel 2022 in Somalia siano morte 43.000 persone, molto probabilmente a causa della siccità, metà delle quali potrebbero essere bambini sotto i 5 anni. Milioni di persone risultano ancora sfollate a causa della siccità e dei conflitti.
L’evento di oggi si è tenuto in concomitanza con l’aumento delle precipitazioni, che stanno iniziando ad alleviare l’impatto della siccità, sebbene portino con sé nuovi rischi e nuove sfide. Le inondazioni hanno già causato danni ingenti e colpito almeno 900.000 persone. Nel corso dell’anno si prevedono ulteriori inondazioni, in parte dovute al previsto fenomeno di El Niño, che potrebbero causare ulteriori sfollamenti, morti e malattie.
Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari
Nonostante il sollievo portato dalle piogge, ci vorranno anni per riprendersi da questa drammatica siccità.
I rappresentanti delle organizzazioni non governative, degli Stati membri e gli esperti hanno discusso delle soluzioni, che vanno dagli investimenti a lungo termine per le persone e le infrastrutture a modalità alternative di sostentamento e di adattamento ai cambiamenti climatici.
“Oggi più che mai, con l’impennata dei bisogni umanitari a livello globale, la nostra azione non può limitarsi a soddisfare i bisogni più immediati, ma deve essere mirata a trovare soluzioni e a prevenire un ulteriore deterioramento”, ha sottolineato Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell’Italia. “La comunità internazionale deve investire ulteriormente nel legame tra azione umanitaria e sviluppo, al fine di garantire che gli interventi sul campo abbiano effetti immediati e benefici duraturi”.
Il Ministro britannico per lo Sviluppo e l’Africa, Andrew Mitchell, ha dichiarato: “L’impegno congiunto a livello internazionale ha contribuito a scongiurare per poco la carestia nel 2022, ma non possiamo permetterci di adagiarci sugli allori. La situazione rimane critica e preoccupante e dobbiamo agire subito per evitare ulteriori sofferenze”.
“I fondi annunciati nella giornata di oggi aiuteranno milioni di persone, ma dobbiamo lavorare insieme per spezzare il ciclo di crisi che affligge tanti Stati. Senza una gestione efficace non può esistere uno sviluppo veramente sostenibile”.
L’Ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, ha dichiarato: “L’annuncio di oggi porta l’assistenza umanitaria totale degli Stati Uniti per la regione a più di 1,4 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2023 ed è ancorato al più essenziale dei valori americani: la responsabilità di aiutare gli altri in difficoltà laddove siamo in grado di farlo”.
L’ambasciatore del Qatar presso le Nazioni Unite, Sheikha Alya bint Ahmed Al Thani, ha dichiarato: “La portata della crisi umanitaria derivante dalla siccità nei tre paesi del Corno d’Africa richiede la nostra massima attenzione e un’assunzione di responsabilità morale e umanitaria al fine di alleviare le sofferenze delle popolazioni della regione”.
“Lo Stato del Qatar rimane fermamente impegnato nel portare avanti una forte solidarietà attraverso il suo coerente sostegno umanitario. Esortiamo tutti gli Stati membri ad adempiere ai loro obblighi morali, contribuendo al raggiungimento della sicurezza alimentare nella regione e a livello globale.”
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