Traduzione di cortesia. Per la versione originale in lingua inglese clicca qui.
Noi, Ministri degli Esteri del G7 di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, insieme all’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, ci uniamo alle Nazioni Unite e all’Unione Europea nel condannare l’annuncio del Ministro delle Finanze di Israele Smotrich riguardante la legalizzazione di cinque avamposti in Cisgiordania. Respingiamo anche la decisione del Governo di Israele di dichiarare oltre 1.270 ettari di terre in Cisgiordania come “terre di Stato”, la più grande dichiarazione del genere di “terre di Stato” dagli accordi di Oslo, e la decisione di espandere gli insediamenti esistenti nella Cisgiordania occupata con 5.295 nuove unità abitative e di stabilire tre nuovi insediamenti. Il programma di insediamenti del Governo di Israele è incoerente con il diritto internazionale e controproducente per la causa della pace.
Ribadiamo il nostro impegno per una pace duratura e sostenibile in conformità alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sulla base di una soluzione a due Stati. Pertanto, abbiamo costantemente espresso la nostra opposizione all’espansione degli insediamenti e, come in casi precedenti, esortiamo il Governo di Israele a revocare questa decisione.
Inoltre, il mantenimento della stabilità economica in Cisgiordania è fondamentale per la sicurezza regionale. In questo contesto, prendiamo atto degli ultimi trasferimenti di parti delle entrate fiscali all’Autorità Palestinese, ma esortiamo Israele a rilasciare tutte le entrate fiscali trattenute in conformità con i Protocolli di Parigi, a rimuovere o allentare le misure che aggravano la situazione economica in Cisgiordania e ad adottare le misure necessarie per garantire che i servizi bancari di corrispondenza tra banche israeliane e palestinesi rimangano in vigore con controlli adeguati.