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Niger, nuove normative per rilanciare una produzione aurifera sostenibile

Niger, nuove normative per rilanciare una produzione aurifera sostenibile
Niger, nuove normative per rilanciare una produzione aurifera sostenibile

L’industria aurifera del Niger dovrebbe conoscere una significativa crescita nei prossimi anni. Questa crescita – viene sottolineato in un rapporto di ICE Agenzia – sarà trainata in particolare dall’espansione delle operazioni di esplorazione condotte da diverse società internazionali che già operano nel Paese.

Secondo lo stesso documento, la mappa delle attività aurifere in Niger include vasti territori con potenziale di espansione, in particolare nella cintura aurifera emergente conosciuta come Samira Horizon.

Il sito minerario più importante del Niger è al momento la miniera di Samira Hill, che rappresenta la prima estrazione commerciale d’oro nel Paese, inaugurata nel 2004: situata nella regione di Tillabéri, la miniera è gestita da un consorzio che include Etruscan Resources Inc. (40%), Semafo Inc. (40%) e il Governo del Niger (20%).

Il responsabile della regolamentazione delle attività minerarie è il Ministero delle Miniere e dello Sviluppo Industriale mentre il Codice Minerario del Niger, approvato nel 2022, stabilisce i criteri per l’ottenimento di permessi di prospezione e estrazione, oltre a delineare le norme ambientali e sociali che le aziende minerarie devono rispettare. Una delle sfide più grandi è la regolamentazione dell’attività mineraria artigianale, che spesso si svolge in modo informale, con scarse risorse per garantire il rispetto degli standard di sicurezza e ambientali. Lo scorso agosto il Ministero ha introdotto alcune modifiche legislative al codice minerario, con cambiamenti importanti per gli operatori del settore: la partecipazione statale, che ora consente allo Stato di detenere fino al 40% della partecipazione nelle compagnie minerarie (in precedenza il tetto era fissato al 15%), le nuove norme ambientali (con il divieto di pratiche dannose per le risorse idriche e l’obbligo di presentare un piano di riabilitazione e di chiusura prima dell’inizio dei lavori), la creazione di un Fondo per lo sviluppo minerario destinato alle infrastrutture e alimentato dalle entrate minerarie e l’obbligo di contenuto locale, ovvero l’obbligo di destinare il 5% delle spese salariali alla formazione del personale locale. La nuova legge inasprisce anche le sanzioni, prevedendo il recesso immediato della concessione in caso di inottemperanza.

Come sottolinea ICE in un’analisi recente, questi sviluppi rappresentano sia sfide che opportunità per le imprese del settore, che devono adeguarsi ai nuovi requisiti ambientali e formativi ma possono anche rafforzare la propria presenza investendo in tecnologie sostenibili e nella formazione locale. Le nuove normative ambientali richiedono maggiori investimenti per il rispetto degli standard, legati alla preparazione obbligatoria di Piani di risanamento e all’implementazione di misure di protezione ambientale. Infine, altre opportunità derivano dalle soluzioni di formazione e attrezzature conformi alle nuove normative che le aziende possono fornire localmente.

 

Ancora tanta estrazione artigianale
L’estrazione aurifera in Niger, sebbene sia una parte essenziale dell’economia locale, presenta ancora numerose sfide e altrettante opportunità. L’attività mineraria estrattiva in territorio nigerino si svolge principalmente su concessioni di piccole dimensioni, con l’autorizzazione a scavare fino a 30 metri di profondità per le miniere sotterranee e fino a 10 metri per le attività superficiali. Le concessioni vengono assegnate per un periodo di due anni, rinnovabili, e i minatori cooperano all’interno di gruppi o cooperative economiche. Di base, quindi, questa economia si basa ancora su minatori artigianali, che operano su piccola scala, utilizzando tecniche rudimentali e poco sicure per l’ambiente e per la salute.

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