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Discorso dell’On. Ministro all’evento “Italianism – Il design della parola. La parola ai designer”

Farnesina, 15 giugno 2017

(fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)

Signore e Signori,

Rivolgo a tutti un caloroso benvenuto alla Farnesina e ringrazio quanti hanno collaborato con noi per realizzare questo bellissimo evento, in particolare:

-il Dott. Paolo Marchesini

-il Dott. Renato Fontana

-la Dott.ssa Giovanna Talocci

-il Ministro Massimo Bray. Chi è stato Ministro una volta è per me sempre Ministro.

 Rivolgo soprattutto un affettuoso saluto e ringraziamento ai giovani e nuovi talenti del design italiano ai quali oggi “diamo la parola”.

Come suggerisce il titolo intendiamo esplorare, con creatività, il rapporto tra la nostra lingua e il mondo dei progettisti e dei designer. Una sfida affrontata in 30 opere selezionate dalla giuria di Italianism che interpretano 10 parole della lingua italiana legate al mondo della cultura e del design. (etica, forma, futuro, idea,  innovazione, interazione, intuizione, progetto, ricerca, visione)

A marzo, ricorderete, abbiamo lanciato la “Prima Giornata del Design Italiano”: una “prima assoluta” presentata in 100 città del mondo. In quell’occasione dissi che il design ci insegna ad aprirci all’innovazione, senza paura e senza pregiudizi.

L’evento di oggi è un altro esempio concreto. Rimango convinto che il design deve essere fondato sulla libertà di rischiare. Come spesso ricordo ai giovani, non ci può essere innovazione senza la possibilità di tentare e di sbagliare. Luigi Einaudi diceva: “prova ed errore, sono le caratteristiche dei regimi liberi”.

Quindi, il compito del Governo – l’ho sempre creduto – è di fare in modo che l’investimento nell’innovazione garantisca uno spazio sufficiente per rischiare. E in questo modo daremo maggiore slancio al percorso di crescita che abbiamo intrapreso, come ci indicano i recenti dati del PIL.

In un certo senso, il design è anche un modello per la nostra crescita, perché ha una capacità – unica e straordinaria – di coniugare cultura e creatività, bellezza e funzionalità. E fa tutto ciò mentre produce ricchezza.

Non è per caso che il design si afferma in Italia, perché il design permea il terreno della cultura, dell’arte, del pensiero e del vivere bene all’italiana. Il suo successo si fonda sulla sapienza dell’artigianato, sullo spirito di sperimentazione e soprattutto sulla bellezza applicata agli oggetti. L’utilità del design.

Non dimentichiamo che l’Italia è un Paese con poche risorse naturali. Siamo cresciuti senza petrolio, oro, diamanti o altre grandi risorse. La nostra cultura e la nostra creatività sono la fonte primaria della nostra prosperità.

L’industria creativa è un volano della nostra economia. Secondo un recente studio realizzato da Ernst & Young, l’Italia che crea valore con la creatività produce annualmente un valore economico di circa 50 miliardi di euro. Un dato che è in aumento, grazie anche alla ripresa del PIL.    

Il design è un pilastro della diplomazia economica della Farnesina, ma trova anche molti punti di incontro con la diplomazia in generale: perché come sanno molto bene i giovani talenti, qui con noi, per essere creativi bisogna aprirsi al mondo, bisogna saper confrontarsi con gli altri e con altri punti di vista. Bisogna sapere dialogare e stimolare il dialogo, come fa molto bene la nostra diplomazia.

Il design è uno spazio nel quale si possono avere idee ed espressioni diverse.

E proprio perché il design è multiforme, lo sforzo più bello che ha fatto la Farnesina è stato quello di sostenere un programma di promozione integrata e multidisciplinare dell’Italianità e del “Vivere all’italiana”.

Abbiamo lavorato “in squadra” con tanti soggetti diversi: dalla nostra rete diplomatica agli Istituti di Cultura, dagli Uffici ICE ai centri di ricerca, dagli enti di formazione alle associazioni di categoria più rappresentative, come quelle oggi qui con noi.  

Ho già menzionato il successo della “Prima Giornata del Design Italiano”. Cito rapidamente alcune altre iniziative importanti.

L’Italia promuove il design nel grande dibattito culturale internazionale. Un esempio meraviglioso di questo sforzo è stata la XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano sul tema “Twenty-first Century: Design After Design” (apr.-sett. 2016). E lo sarà anche la Triennale del 2019 con il nuovo titolo“Green is the color”.

Abbiamo accompagnato l’internazionalizzazione del Salone del Mobile di Milano, con la sua prima edizione di Shangai (nov. 2016), evento che ha riscosso un enorme successo ed interesse.

L’ultima edizione della Settimana della lingua italiana è stata dedicata all’industria culturale e creativa, con grande attenzione soprattutto al design.

E grazie all’Associazione per il Disegno Industriale e alla Fondazione Compasso d’Oro, abbiamo arricchito la collezione d’arte contemporanea della Farnesina con il percorso espositivo sul “Compasso d’Oro”:  40 grandi icone del design italiano sono in mostra in questo Palazzo, come la Ducati “Panigale” che potete ammirare all’uscita di questa Sala.

L’unico inconveniente è che adesso le delegazione straniere si fermano ad ammirare le opere del nostro ingegno, per i corridoi della Farnesina, e tendono ad arrivare nel mio ufficio un po’ in ritardo!

Sono molto contento che oggi si aggiungono 30 nuove opere di designer ed artisti emergenti, poste accanto alle opere della “Collezione Farnesina”, in modo da poter osservare il passato, il presente e il futuro della nostra creatività.

Mi auguro che con questo confronto simbolico, la Farnesina contribuisca ad un cambio di passo, premiando e dando più spazio ai talenti emergenti.

Ai giovani dico che qui alla Farnesina, e nella nostra rete all’estero, troverete sempre un forte sostegno per realizzare le vostre idee e i vostri sogni.

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