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Intervento dell’On. Ministro al Roadshow per l’internazionalizzazione – Bolzano, 19 luglio 2017

(Fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)

Vorrei rivolgere un caloroso saluto a tutti gli amici imprenditori e in particolare: al Presidente Arno Kompatscher (Provincia Autonoma di Bolzano); al Presidente Michl Ebner (Camera di Commercio di Bolzano); al Presidente Federico Giudiceandrea (Assoimprenditori Alto Adige); ai rappresentanti del MISE, ICE, SACE, SIMEST, Prometeia e IDM Alto Adige (Agenzia di promozione del territorio); a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento. 

Sono molto felice di essere qui a Bolzano. Rimango sempre col fiato sospeso ad ammirare la straordinaria bellezza del suo paesaggio, dei suoi tesori architettonici ed artistici, come dei suoi castelli.

Bolzano è una città di antiche tradizioni, ma con lo sguardo sempre proiettato al futuro. Ne è un esempio il comparto della ricerca e dell’innovazione, grazie alla vitalità del centro universitario, dei parchi tecnologici e degli istituti di ricerca. 

Bellezza, cultura, ricerca ed innovazione sono i tratti di una delle Regioni, il Trentino Alto-Adige, fra le più ricche d’Italia e d’Europa, con una forte vocazione all’imprenditoria e al commercio. Non è per caso che la prima strada di Bolzano, cuore pulsante degli scambi, fu la via dei Portici; ancora oggi il simbolo di una città aperta al commercio, aperta all’Europa e al mondo.

Sono convinto che Bolzano interpreti al meglio quella che è l’essenza della diplomazia economica, che la Farnesina ha articolato nel programma “Vivere all’Italiana”: una promozione integrata – dall’arte al design, dalla tecnologia alla cucina – per valorizzare e per difende il “marchio Italia” nel mondo, fatto di bellezza, creatività e capacità tecnologica.

Si potrebbe definire “ricchezza nella varietà”.  E’ ciò che ha retto l’export della Regione in tempi difficili e ciò che moltiplica l’export nella fase di crescita, specialmente ora che c’è fiducia nella ripresa dell’economia: dai prodotti agricoli ai macchinari, verso mercati di primo ordine come la Germania, l’Austria, la Francia e gli USA. 

Un celebre trentino – Alcide De Gasperi – diceva che “politica vuol dire realizzare”. Non è diverso nella diplomazia economia: perché la diplomazia economica vuol dire aiutare le imprese a realizzare i loro obiettivi su scala internazionale.

L’idea del Roadshow per l’internazionalizzazione nasce nel 2014. E’ un impegno della Farnesina assieme al MISE, ICE, Confindustria, Sistema Camerale, Conferenza delle Regioni, tutti gli altri attori pubblici e privati che hanno a cuore il futuro delle nostre imprese sul mercato globale.

Ci eravamo accorti che c’era una limitata conoscenza degli attori e degli strumenti a disposizione delle Piccole e Medie Imprese.

Questa è la 49ma tappa, con oltre 60 magnifiche imprese locali! Ma pensate che dal 2014 ad oggi hanno partecipato a questa iniziativa più di 6.500 imprese!

Il punto è questo: alcuni guardano agli scenari geopolitici e all’imprevedibilità che li caratterizza come una minaccia. Invece bisogna coglierne anche le opportunità.

Le opportunità per le imprese sono enormi: complessivamente, dal 2008 al 2016, le esportazioni italiane sono cresciute del 13% e hanno raggiunto un peso del 25% del PIL: si tratta di oltre 417 miliardi di euro, con un surplus di quasi 52 miliardi. E anche i risultati dell’export nei primi mesi del 2017 sono stati estremamente positivi: da gennaio ad aprile +6,3%.

Vorrei citare tre importanti passi che abbiamo compiuto negli anni per sostenere in maniera sempre più efficace le nostre imprese.

In primo luogo, la Cabina di Regia per l’internazionalizzazione, istituita nel 2011 e presieduta dalla Farnesina assieme al MISE, che permette di porre in stretta interazione tutti gli attori del “Sistema Paese”, pubblici e privati, nazionali e locali.

La Cabina di Regia è il “cuore” del nostro sistema e contribuisce a definire, in maniera partecipativa, le strategie e i Paesi prioritari per le attività di internazionalizzazione.

In secondo luogo, sono state stanziate molte più risorse che in passato per l’internazionalizzazione: il Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy ha previsto 380 milioni nel triennio 2015-2017, segnando un reale cambio di passo.

Quest’anno, la Cabina di Regia ha introdotto nuove priorità con il Piano per la promozione nel 2017: l’accento è sulla Digital Economy, sull’Industria 4.0, sull’e-commerce, e molta più attenzione ai mercati emergenti.

In terzo luogo, c’è stato un forte impegno per l’integrazione “logistica” e “funzionale” tra la Farnesina e l’ICE. “Logistica”: perché ormai circa la metà degli Uffici ICE sono collocati all’interno delle nostre Ambasciate e Consolati. “Funzionale”: perché c’è un più stretto coordinamento, che evita duplicazioni, per esempio concentrando sull’ICE la gestione delle risorse promozionali.

 

Vorrei rispondere in maniera ancora più chiara alla domanda: cosa fa la Farnesina per le imprese?

Innanzitutto, la Farnesina mette a vostra disposizione una rete di oltre 200 Uffici, tra Ambasciate e Consolati, in 126 Paesi. Ovunque siamo, le nostre porte sono “spalancate” per voi: per la conquista di nuovi mercati; per la penetrazione ed espansione dell’export; per la partecipazione a gare; per l’attrazione degli investimenti; per la realizzazione degli investimenti; e poi anche in caso di contenziosi, ostacoli normativi e amministrativi.

Significa mettere a disposizione delle aziende un patrimonio fatto di informazioni, contatti e relazioni. Market intelligence e sostegno istituzionale sono i capisaldi della nostra azione. Perché le nostre Ambasciate e i nostri Consolati sono interlocutori privilegiati delle istituzioni locali e degli ambienti politici, economici e della società civile dove operano. E perché nelle nostre Ambasciate e nei nostri Consolati si formula una visione complessiva degli interessi italiani. 

La Farnesina è una “rete intelligente” che interpreta i nuovi equilibri globali ed i conseguenti mutamenti nei mercati. E mi raccomando: soprattutto nei Paesi a rischio, è molto importante utilizzare i servizi dell’Unità di Crisi della Farnesina, acquisendo informazioni sul portale www.viaggiaresicuri.it e registrando il proprio viaggio sul sito www.dovesiamonelmondo.it.

La diplomazia economica apporta al sistema economico concreti benefici: quest’anno, assieme a Confindustria, ho presentato uno studio indipendente di Prometeia sull’impatto della diplomazia economica: gare e contratti aggiudicati ad aziende italiane che hanno ricevuto il sostegno della rete diplomatico-consolare hanno prodotto 16,4 miliardi di valore aggiunto, pari ad oltre l’1% del PIL.

Ma c’è di più: lo studio ha permesso di sfatare il mito secondo il quale a beneficiare del supporto istituzionale sono unicamente i grandi gruppi. Tra le imprese che hanno firmato un contratto o vinto una gara, grazie al nostro sostegno, il 61% erano PMI.

Non solo, questa ricerca conferma che le PMI ricevono anche un beneficio dal sostegno ai grandi gruppi, le cui commesse generano effetti indiretti lungo tutta la filiera di fornitura e subfornitura, presidiata dalle aziende di dimensioni più piccole.

Recentemente, ho chiesto alla diplomazia economica uno sforzo in più sul piano degli investimenti: il 13 giugno abbiamo organizzato alla Farnesina una Conferenza di investitori “Invest in Italy”; l’8 luglio abbiamo organizzato ad Agrigento il Primo Forum economico italo-libico; e il 12 luglio abbiamo ospitato a Trieste il Vertice dei Balcani Occidentali, anche per imprimere un’accelerazione sui grandi progetti infrastrutturali ed energetici che collegano quest’area all’Italia, finanziati dalla Commissione Europea, nel nostro interesse.

Sempre a favore degli investimenti, la Farnesina è impegnata in uno sforzo continuo a migliorare “se stessa” e il “Sistema Paese”. Per esempio: i Visti Business rilasciati in 72 ore, i nuovi Visti Start-up e i Visti per Investitori; ma anche 7 nuovi Desk per l’attrazione degli investimenti (in collaborazione con MISE e ICE) a Istanbul, Londra, New York, Singapore, Tokyo, Dubai, San Francisco; con altri 2 Desk da aprirsi a breve a Pechino e Hong Kong.

Migliorare “se stessa” e il “Sistema Paese” vuole anche dire ideare nuove Strategie, in ambiti complementari, come:

-Il Piano strategico per l’internazionalizzazione delle Università 2017/2020: con il contribuito delle imprese, per unire meglio  formazione, imprenditorialità e accesso al lavoro.

-Il Piano per il Turismo 2017/2022: vogliamo continuare ad attrarre turisti nelle città e nei luoghi più famosi, ma vogliamo anche promuovere destinazioni meno conosciute e ricche di potenzialità ancora inespresse come: aree rurali, borghi antichi, piccole e medie città d’arte, parchi naturali e marini.

Dobbiamo mettere tutte le nostre energie al servizio dell’Italia e della grande bellezza che esprime. Bolzano e il Trentino Alto-Adige ne sono un esempio straordinario!

Concludo esprimendo la convinzione che il valore della diplomazia economica è ben oltre quell’1% del PIL che ho menzionato. Perché la diplomazia economica difende un’economia di mercato aperta, la libera concorrenza e il libero commercio internazionale – le ruote motrici del nostro sistema economico – contro il risorgere di dannosi protezionismi.

E vorrei lasciarvi con il messaggio più importante: le Ambasciate e i Consolati sono la vostra “casa” all’estero. Sfruttateli e vi aiuteranno a costruire il vostro futuro nel mondo!