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Alfano: “Imprese e Farnesina, un dialogo proficuo” (Il Sole 24 Ore)

La diplomazia economica è al centro della mia azione di ministro degli Esteri. Oggi sono in America Latina, nel quadro di una mia missione dai forti contenuti economici, prima in Colombia e poi in Brasile. A Verona lo scorso fine settimana, la presenza di una delegazione della Farnesina all’Assise di Confindustria, ha confermato il grande lavoro di squadra tra imprese italiane e ministero degli Esteri a sostegno del processo di internazionalizzazione del nostro sistema produttivo.

Ho apprezzato il documento con cui Confindustria ha sottolineato il successo del piano straordinario del Made in Italy. Condivido l’importanza strategica di Impresa 4.0 sia in chiave interna che internazionale. Insieme a Confindustria la Farnesina ha promosso uno studio indipendente, realizzato dalla società specializzata Prometeia, per misurare i risultati raggiunti dalla diplomazia italiana nel sostegno all’internazionalizzazione delle imprese.

Gli ultimi dati, riferiti al 2016, parlano chiaro. Essi confermano che l’assistenza delle ambasciate e dei consolati italiani all’ottenimento di contratti e commesse per le nostre imprese ha contribuito a produrre l’1,4% del Pil e a sostenere 307mila posti di lavoro, circa l’1,2% degli occupati in Italia.

Questi numeri acquistano ancora più valore con un’analisi costi-benefici. Nello stesso periodo il bilancio effettivo della Farnesina è stato pari allo 0,11% del bilancio dello Stato: circa lo 0,05%del Pil. Se una spesa dello 0,05% ha avuto un ritorno dell’4,4% del Pil, questo significa che i fondi assegnati alla Farnesina si traducono in un moltiplicatore pari a 29:1 euro del contribuente ha quindi generato 29 euro di crescita all’Italia. Questa azione diplomatica ha contribuito ai dati dell’export italiano che, nel 2017 è cresciuto del 7,4% rispetto al 2016, toccando quasi i 450 miliardi di euro. Evidentemente il merito di questo eccezionale risultato va ascritto alla grande qualità dei prodotti e della tecnologia italiana e alla crescente competitività delle nostre aziende nel mondo. Le esportazioni italiane hanno raggiunto la soglia del 30% del Pil e stanno trainando con forza la nostra crescita.

In Cina, dove mi sono recato a dicembre, il nostro export ha registrato un boom nei primi dieci mesi del 2017: 24,2% rispetto al 2016 (dati Sace). Dieci giorni fa ho percorso il Sud-Est asiatico, un quadrante strategico per le esportazioni del nostro Paese: il valore del nostro interscambio con l’Indonesia è di oltre 3 miliardi di dollari ed è cresciuto del 16% su base annua In Thailandia, nel 2017, l’export italiano è salito del 7%. Non sempre tutte le imprese conoscono quanto la diplomazia economica può fare per loro. Per questo ho fortemente voluto, durante il mio mandato, lanciare il progetto “La Farnesina incontra le imprese”.

Per la prima volta un ministro degli Esteri ha girato sistematicamente le città e i distretti italiani per ascoltare le esigenze degli imprenditori e per incoraggiarli a utilizzare appieno il vasto potenziale della rete della Farnesina nel mondo, con il suo patrimonio costituito da informazioni, analisi e contatti che possono fare la differenza, soprattutto su mercati emergenti a elevato potenziale economico, ma distanti dal punto di vista geografico, linguistico e culturale.

Nella mia visione la Farnesina svolge un ruolo a 360 gradi: cura il negoziato degli accordi commerciali; agisce per rimuovere le barriere non tariffarie; e sostiene direttamente e sistematicamente l’azione delle imprese italiane, specie le Pmi, per le quali il supporto di sistema può veramente fare la differenza. Quando leggiamo sui giornali che il mercato cinese si apre ai formaggi italiani o che gli ostacoli alla commercializzazione della bresaola sono stati superati in Giappone, bisogna considerare che a monte è stato fatto un articolato lavoro diplomatico, in cui ambasciate, consolati e ministeri tecnici hanno lavorato insieme a imprese e associazioni di categoria per consentire a quei prodotti di essere ammessi nei diversi Paesi interessati.

L’efficacia della nostra azione di supporto dipende molto dalla capacità delle singole imprese di segnalarci per tempo le loro problematiche, per permetterci di intervenire in maniera sinergica. Aiutare un’azienda a esportare e a sviluppare la propria dimensione internazionale va a diretto beneficio del Paese, che guadagna quote di mercato rispetto ai principali competitori. Un lavoro in stretta connessione, quello della Farnesina e delle imprese, perché anche i nostri imprenditori sono ambasciatori dell’Italia nel mondo in quanto ne fanno conoscere e apprezzare le doti di bellezza, creatività ed eccellenza.

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