Caro direttore, sono 14 i miliardi di dollari americani raccolti dalla comunità internazionale per la lotta contro Aids, tubercolosi e malaria. Una cifra record, enorme successo della sesta Conferenza di rifinanziamento del Fondo globale tenutasi a ottobre a Lione: la più grande raccolta fondi internazionale per la salute globale. La comunità internazionale di fronte a sfide contemporanee complesse sa dunque trovare soluzioni efficaci, unendo le forze per costruire un mondo più equo e sostenibile. L’Italia è protagonista in questo percorso virtuoso che riflette l’importanza del multilateralismo e della cooperazione internazionale per lo sviluppo.
La Giornata mondiale contro l’Aids rivela una forte consapevolezza di dover sconfiggere l’Hiv: un movimento globale animato da rinnovata energia grazie al rifinanziamento, e senso dell’urgenza, per stare al passo con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
E’ una fase cruciale della lotta contro l’Hiv questa. Con il massiccio potenziamento della terapia antiretrovirale, abbiamo già salvato milioni di vite, ma il numero totale di nuove infezioni da Hiv è ancora altissimo: nel 2018, 1,7 milioni di persone sono state infettate. Nonostante i passi avanti epocali degli ultimi 20 anni, molto lavoro è ancora necessario per raggiungere l’obiettivo globale posto da Unaids: un numero di persone infette inferiore a 500.000 all’anno entro il 2020, e meno di 500.000 decessi.
Per ridurre più rapidamente le nuove infezioni, dobbiamo affrontare barriere odiose e resistenti come quelle legate alle discriminazioni di genere e alle violazioni dei diritti umani che sono elementi propulsori dell’epidemia di Hiv. Solo affrontando le evidenti disparità strutturali di genere che rendono le ragazze e le giovani donne fortemente vulnerabili all’infezione potremo sconfiggere l’Hiv. Ragazze e giovani donne tra i 15 e i 24 anni nell’Africa subsahariana hanno doppia probabilità di essere sieropositive rispetto ai loro coetanei maschi. Nei Paesi più colpiti, le probabilità sono sei volte più elevate. Dobbiamo agire sulla violenza di genere fin troppo pervasiva, sugli svantaggi educativi e sulla mancanza di potere economico che un numero tanto alto di ragazze e giovani donne si trova a dover affrontare. Il rispetto dei diritti umani è fondamentale per sconfiggere l’Hiv: abbattere le barriere contro i diritti umani che affliggono i gruppi vulnerabili e particolarmente fragili è essenziale, perché tali barriere aumentano la vulnerabilità all’infezione e compromettono l’accesso ai servizi sanitari. Le persone appartenenti a gruppi vulnerabili e i loro partner sono vittime oggi di oltre la metà di tutte le nuove infezioni. Dobbiamo coinvolgere nella progettazione e nelle erogazioni di prodotti e programmi le persone colpite dall’Hiv, per affrontare le disuguaglianze di genere e assicurare il rispetto dei diritti umani, sfruttando meglio l’impatto dell’innovazione. Bisogna investire nelle comunità per consentire loro di organizzarsi e far sentire la propria voce, perché partecipino ai processi decisionali nelle politiche e nei programmi. Un’attenzione particolare va rivolta all’Africa, un continente giovane, che offre innovazione e creatività: dobbiamo saper creare obiettivi di sviluppo stabili e duraturi, in partnership con i Paesi africani.
L’Italia, orgogliosa sostenitrice del Fondo globale sin dal suo esordio, è in prima linea in queste battaglie. Ribadendo con fermezza il proprio impegno contro le epidemie di Hiv, Tbc e malaria, l’Italia ha risposto alla richiesta del Fondo globale di intensificare la lotta con un contributo di 161 milioni di euro nei prossimi tre anni, con un aumento del 15% rispetto al contributo precedente, attestandosi tra i dieci più importanti donatori del Fondo a livello globale. La salute è un prerequisito fondamentale per lo sviluppo sostenibile, a partire da donne, bambini, giovani e gruppi più vulnerabili. La Cooperazione allo sviluppo italiana è pronta a continuare a svolgere un ruolo centrale in questa lotta globale, sia a livello bilaterale sia in ambito multilaterale.
È un momento decisivo nella lotta contro l’Hiv: dobbiamo agire subito e insieme. In un contesto globale sempre più frammentato, multipolare, in costante evoluzione, il Fondo globale è davvero un esempio di multilateralismo efficace. Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile abbiamo bisogno di partnership solide come questa, anche in altri settori.