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Tajani: «Uniti con l’Africa costruiamo benessere per i nostri popoli» (Avvenire)

Dalla sponda Sud del Mediterraneo al Sudafrica, dalla Costa d’Avorio al Kenya, sono circa 70 i delegati africani che parteciperanno oggi alla Famesina al primo Forum di dialogo imprenditoriale tra Italia ed Africa. Ci saranno 47 associazioni imprenditoriali provenienti da 21 paesi del Continente. Il ministero degli Affari Esteri ha organizzato questo incontro insieme a Confindustria Assafrica&Mediterraneo, con il supporto dell’Agenzia Ice. Il nostro obiettivo è di rafforzare la collaborazione tra le associazioni imprenditoriali italiane e le controparti dei Paesi africani, per consolidare la dimensione economica del partenariato Italia-Africa, con specifico riferimento ai settori chiave per lo sviluppo del Continente: transizione energetica e digitale, mobilità sostenibile, meccanica strumentale e agroindustria.

Sin dal lancio del “Piano Mattei” da parte del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il governo italiano ha posto l’Africa al centro della sua azione di politica estera, anche in ambito G7. Italia e Africa sono infatti legate da solide e profonde relazioni che affondano le loro radici in una storia di dialogo e comprensione reciproca. Alla prossimità geografica si unisce un patrimonio di relazioni alimentato dalla diaspora africana in Italia e dall’ampia presenza di italiani in Africa, molti dei quali imprenditori, con oltre 1600 imprese italiane in tutto il Continente. I dati lo dimostrano: dal 2017 al 2022 il nostro interscambio con il continente è passato da circa 36 a 70 miliardi di euro, registrando un aumento del 93%. E anche nel 2023, che ha segnato un rallentamento generale del commercio internazionale, il valore dei nostri scambi commerciali reciproci ha sfiorato comunque i 60 miliardi, ai quali si aggiunge uno stock di investimenti italiani in Africa pari a 26,8 miliardi. Si tratta di cifre importanti, che al contempo celano il grande potenziale, tuttora inespresso, del partenariato con i Paesi africani.

La connessione tra la crescita dell’Italia e quella dell’Africa è dunque molto forte. Il rafforzamento di un partenariato economico reciprocamente vantaggioso acquisisce una rinnovata importanza anche dinanzi ai molteplici scenari di crisi che, dall’Ucraina al Medio Oriente, finiscono per acuire le criticità di un sistema economico internazionale già estremamente instabile e frammentato. L’Africa, in virtù dell’abbondanza di materie prime che caratterizza il suo territorio, si configura come un partner strategico per l’Italia anche in termini di approvvigionamenti, un’esigenza ineludibile per la sicurezza della nostra economia basata sull’industria di trasformazione. Nella cornice offerta dal Piano Mattei, il Governo e, in particolare, il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, è già impegnato nella realizzazione di un ampio ventaglio di iniziative. Tra queste, l’attivazione della riserva dedicata di 200 milioni di euro sul Fondo Simest 394/81; gli eventi di partenariato economico, tra cui Business forum, workshop settoriali e presentazioni Paese; le diverse iniziative in capo ad Ice Agenzia.

Grazie alle scelte del Governo, l’Africa è divenuta il principale destinatario della Cooperazione allo sviluppo italiana. Si tratta di iniziative, in collaborazione con l’Agenzia italiana della Cooperazione allo sviluppo (Aics), volte principalmente a favorire la crescita sostenibile, la sicurezza alimentare, l’emancipazione dei giovani e la formazione professionale, la lotta ai cambiamenti climatici, per uno stanziamento totale di 2,5 miliardi di euro, cui si aggiungono i 3 miliardi del Fondo italiano per il clima, che verrà attivato prossimamente.

Senza tralasciare il lavoro che il Maeci sta portando avanti insieme a Cassa Depositi e Prestiti per rafforzare la collaborazione con le Banche multilaterali di sviluppo presenti in Africa. Un mosaico di iniziative di questo tipo punta a rendere il partenariato con l’Africa non solo una realtà concreta del presente, ma anche una prospettiva solida e credibile per il futuro, nella consapevolezza che Italia e Africa condividono un destino comune, fatto certamente di grandi sfide, ma anche di enormi opportunità. Una collaborazione che aiuterà a costruire il futuro dei popoli di un continente che hanno diritto a sviluppo e stabilità economica come ogni cittadino di questo nostro pianeta.

Ministro degli Esteri

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