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Italia: Comprare prodotti americani per evitare una guerra commerciale con Trump

Traduzione di cortesia. Per la versione originale in lingua inglese clicca qui.

 

BRUXELLES — Se l’Europa vuole evitare una guerra commerciale con Donald Trump, dovrà acquistare di più dagli Stati Uniti, aumentare i bilanci della difesa e deregolamentare per rafforzare l’economia dell’Ue, ha dichiarato a POLITICO il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Tajani ha ricordato di aver incontrato Trump nel 2017 quando era presidente del Parlamento europeo. “È molto più pragmatico di quanto si possa pensare” ha osservato Tajani, aggiungendo che è possibile trovare un accordo con gli Stati Uniti.

Trump minaccia di imporre dazi doganali sia ai paesi rivali dell’America che a quelli alleati – dal Canada al Messico, dalla Colombia alla Danimarca – per indurli ad allinearsi alle proprie richieste. Un modo per evitare tale minaccia è quello di creare “un clima virtuoso” acquistando più beni dagli Stati Uniti, ha dichiarato il ministro italiano.

Uno dei problemi ricorrenti sollevati da Trump è che l’UE ha un surplus commerciale verso gli Stati Uniti.

Per Tajani, la presenza di Trump alla Casa Bianca è per l’Europa un “campanello d’allarme” su più fronti, dal commercio alla difesa.

Ritardo nella spesa

Il problema di Roma è che non ha molta credibilità in materia di spesa militare – un parametro chiave per Trump, che ha ripetutamente minacciato che non difenderà i Paesi che ritiene stiano sfruttando gli Stati Uniti.

L’Italia spende l’1,57% del PIL per la difesa, uno dei livelli più bassi all’interno della NATO e ben al di sotto dell’obiettivo del 2% fissato dall’Alleanza.

Un obiettivo fissato nel 2014 che quasi certamente verrà incrementato nel corso di quest’anno. Trump auspica un aumento al 5%, cifra sostenuta da Polonia, Estonia e Lituania. Il Segretario Generale della NATO ha dichiarato che il nuovo obiettivo sarà “a nord del 3%”.

Non è una buona notizia per l’Italia, che punta a raggiungere il 2% nel 2028.

“Sono favorevole alla spesa del 2%, ma non possono costringermi a tagliare sulla sanità”, ha dichiarato Tajani, aggiungendo che “prima si arriva al 2, poi si va avanti.”

Per aumentare la spesa, Roma avrà bisogno dell’aiuto di Bruxelles.

L’Italia vuole che l’UE escluda la spesa per la difesa dal Patto di stabilità e crescita, che limita il debito pubblico al 60% del PIL e il deficit al 3%. L’Italia non rispetta nessuno dei due limiti. Si prevede che il deficit scenderà sotto il 3% solo nel 2026 e che il debito sarà del 139% entro quell’anno.

Un altro modo per aumentare la spesa per la difesa è quello di utilizzare le risorse dell’UE. Il blocco potrebbe utilizzare i fondi non spesi del Recovery Fund pari a 800 miliardi di euro per la difesa, o emettere un debito comune – un’idea a cui la Germania e altri Paesi prudenti si oppongono.

Tajani ha anche menzionato l’utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità, uno strumento con una capacità massima di prestito di 500 miliardi di euro che i governi della zona euro hanno creato durante la crisi dell’euro del 2011-2012 per sostenere i Paesi membri.

Nonostante il ritardo nella difesa, l’Italia vanta un rapporto con Trump grazie al premier Giorgia Meloni, l’unico leader europeo  invitato all’insediamento del 20 gennaio.

Tajani ha già parlato con il nuovo Segretario di Stato americano Marco Rubio.

I due hanno discusso in merito all’Ucraina e Tajani ha affermato che Rubio ha insistito sul fatto che gli Stati Uniti “non rinunceranno all’Ucraina”. Tajani ha anche dichiarato che gli Stati Uniti “devono essere presenti in Africa, nel Mediterraneo”.

Tajani ha minimizzato il rischio che Trump dia seguito alle sue minacce di sottrarre la Groenlandia alla Danimarca.

“Non credo che Trump invaderà la Groenlandia”, ha affermato.

Tuttavia, la principale conseguenza della nuova era Trump è che l’Europa deve fare di più per difendersi, ha aggiunto Tajani. “Dobbiamo intensificare gli sforzi verso il rafforzamento e il completamento dell’unione bancaria, del mercato unico dell’energia, dell’armonizzazione fiscale, della difesa europea”.

“L’Europa non deve essere forte solo nell’imporre regole, ma deve essere forte politicamente ed economicamente”, ha precisato.