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Tajani: «Pace Mosca-Kiev. Italia testa di ponte sulla ricostruzione» (Il Mattino)

Tajani Pace Mosca-Kiev. Italia testa di ponte sulla ricostruzione (Il Mattino)
Tajani Pace Mosca-Kiev. Italia testa di ponte sulla ricostruzione (Il Mattino)

Ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, oggi si apre la Conferenza di Monaco in un contesto internazionale profondamente mutato, dominato dall’incertezza e da nuovi equilibri geopolitici, a cominciare dal possibile scenario di un cessate il fuoco in Ucraina. Che cosa si attende?

«Dico che tutto ciò che viene posto alla base delle condizioni per creare un percorso di pace in Ucraina è un dato positivo. Bene il dialogo avviato da Trump e Putin: ma in questo processo l’Europa dovrà necessariamente svolgere un ruolo centrale, da protagonista e noi europei dovremo essere all’altezza del compito, più determinati e più uniti».

Trump, pur non essendo presente fisicamente, è la figura centrale del dibattito. La partecipazione del vicepresidente Vance, del segretario di Stato Rubio e dell’inviato speciale per l’Ucraina, Keith Kellogg, sottolinea l’attenzione degli Stati Uniti verso l’Europa, ma al tempo stesso solleva dubbi sulla stabilità delle relazioni transatlantiche. Che ruolo avrà l’Italia?

«L’impegno dell’Italia sarà certamente volto a offrire un contributo costruttivo, l’Italia può svolgere un ruolo di pontiere tra Washington, l’Unione europea e Kiev. Il nostro Paese è sempre stato apertamente schierato al fianco dell’Ucraina sostenendone lo sforzo bellico in termini finanziari e di assistenza militare ma l’Italia non si è considerata in guerra con la Russia. Non è stato autorizzato l’impiego di nostre armi in territorio russo, ma come Paese abbiamo sostenuto l’impegno dell’Europa e degli Usa contro quella che è stata un’aggressione ai danni di uno Stato sovrano come l’Ucraina».

Poi c’è il nodo della ricostruzione: può essere un grande business e anche su questo Trump sembra aver puntato gli obiettivi dell’interesse degli Usa in cambio di una mediazione tra Zelensky e Putin nel processo di pace…

«Costruiamo prima la pace. Nel frattempo stiamo lavorando al tema della ricostruzione con gli alleati europei: l’Italia ha indirizzato il suo impegno anche su questo tema da tempo. Sulla ricostruzione Roma sarà protagonista, ospiteremo la Conferenza internazionale in programma il prossimo 10-11 luglio. Sono già in corso i lavori preparatori per questo appuntamento che sarà determinante per l’Ucraina, per l’Europa e per l’Italia».

Quali sono gli aspetti prioritari che vanno messi a punto?

«C’è la questione dei confini: l’Ucraina è alle porte dell’Europa. C’è la questione della difesa-comune europea e dell’incremento di spesa che anche la Nato ci chiede. Ma quest’ultimo aspetto va inquadrato in una precisa cornice di accordi economici intervenendo o sulla revisione del patto di stabilità o sull’emissione di Eurobond o sull’utilizzo di risorse non spese del Mes e del Pnrr. Insomma, la sostenibilità economica di un maggiore sforzo militare non è un tema secondario».

L’impressione è che mentre l’Europa discute di tutto questo, Trump e Putin procedano in autonomia tagliando fuori la Ue, con gli Usa che si aggiudicheranno la parte maggiore delle cosiddette «terre rare» di cui l’Ucraina è particolarmente ricca…

«Le “terre rare” costituiscono una grandissima riserva fondamentale per portare avanti la sfida della competitività con la Cina. Trump ne è consapevole ma ne sono consapevoli anche l’Europa e lo stesso Giappone».

Trump ha detto che un giorno l’Ucraina potrebbe anche essere interamente russa…

«L’Ucraina non sarà mai russa».

Se si va verso un congelamento dell’ipotesi di far entrare Kiev nella Nato si può ipotizzare un’accelerazione del processo di integrazione dell’Ucraina nell’Ue?

«Ci sono tempi, modalità e parametri precisi da rispettare. La priorità dell’Ue in questo momento è l’allargamento ai paesi del Balcani occidentali, poi toccherà all’Ucraina nel rispetto dei parametri richiesti da Bruxelles: lotta alla corruzione, stabilità finanziaria, solidità e trasparenza delle istituzioni».

È preoccupato per l’annunciata applicazione dei dazi da parte dell’amministrazione Usa?

«Sono fiducioso che riusciremo a trovare dei punti di intesa anche sul piano commerciale, nel quadro del nostro rapporto solido con Washington. Le guerre commerciali non convengono a nessuno. Occorre dialogare, e l’Italia è il migliore ambasciatore della Ue. Abbiamo elaborato una strategia per aumentare il raggio d’azione del nostro export e raggiungere sempre più nuovi mercati, come già avvenuto nel 2024 quando abbiamo raggiunto la cifra record di 305 miliardi di export nell’area extra Ue, su un totale che sarà di circa 626 miliardi».

Come valuta le proposte di stabilizzazione del Medio Oriente avanzate da Trump per Gaza?

«Il primo obiettivo è che la tregua regga. Dobbiamo perseguire soluzioni praticabili anche perché potrebbe scaturirne un gravissimo problema di immigrazione. Noi siamo sempre per la soluzione “due popoli, due Stati”».

Ieri l’arrivo dei 14 bambini malati oncologici provenienti da Gaza e destinati a essere curati in Italia…

«Me ne parlò il cardinale Pizzaballa e in poche settimane siamo riusciti ad accogliere questi piccoli pazienti che saranno curati al policlinico Regina Margherita di Torino, al policlinico Umberto I a Roma, negli ospedali Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Ospedali Civili di Brescia, Meyer di Firenze, Niguarda di Milano e Azienda ospedaliera universitaria di Padova».

Come si risolverà il muro contro muro tra Italia e Cpi sul caso Almasri?

«Nessun muro contro muro. L’Italia ha posto alla Cpi alcune questioni di procedibilità basate su profili squisitamente giuridici. L’Italia non intende assolutamente delegittimare la Cpi ma semplicemente far valere, sotto il profilo giuridico, le proprie ragioni».

Forza Italia si sta preparando al congresso del Ppe…

«Si celebrerà a Valencia il 29 e 30 aprile prossimi e vedrà la rielezione di Weber. Forza Italia ribadirà il forte ancoraggio all’Ue e alla trazione del popolarismo europeo. Faremo degli eventi programmatici di avvicinamento: in Campania l’appuntamento è a Pietrelcina il 22 e 23 febbraio».

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