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L’arazzo della pace a Gerusalemme

Il progetto culturale, patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nell’ambito del programma “Italia, Culture, Mediterraneo” è arrivato in Israele e in Palestina ,dove alcune donne di etnie e appartenenze religiose diverse, quali palestinesi, israeliane, beduine e druse, hanno iniziato a ricamare un arazzo, chiamato “Il filo dell’Alleanza”. L’opera, ideata dall’artista Daniela Papadia, disegnerà la mappa del Mediterraneo con un filo d’oro, sul cui fondo sono stati mappati i geni del sangue. Per avviare l’iniziativa, l’artista si è recata in Israele e in Palestina per incontrare e motivare le donne che hanno scelto di partecipare.

Durante il lungo viaggio, iniziato a gennaio, il regista Francesco Micciche’, con la produzione dell’istituto Luce, ha realizzato un documentario per raccontare una storia di coraggio.

L’iniziativa riguarda temi di forte impatto, quali i conflitti in Medio Oriente e il razzismo, con un fine ben preciso: dimostrare attraverso gli elementi del genoma che ogni persona è unica e simile al tempo stesso e che, geneticamente parlando, non esiste la razza, ma un’unica grande famiglia umana. L’opera, di cinque metri e sessanta per due metri e quaranta, unica nel suo genere, è ricamata a mano sul lino da sei gruppi di donne che vivono in Palestina e in Israele, e che, alla fine del percorso, si riuniranno a Gerusalemme. L’artista ha scelto il ricamo poiché simboleggia l’arte della “riparazione”, una metafora tra arte e scienza per ricucire gli strappi consumati in conflitti, purtroppo, ancora attuali.

L’iniziativa avrà il suo culmine il 21 giugno, quando le donne ricuciranno insieme, in tre giorni e tutte insieme, i pezzi dell’arazzo che formeranno l’intera mappa del Mediterraneo. 

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