L’Italia ha partecipato alla prima “Biennale di Luanda, Forum della Cultura e della Pace”, promossa dall’UNESCO in partenariato con l’Unione Africana ed il Governo dell’Angola. Obiettivo della rassegna: contribuire alla promozione della “cultura della pace” in Africa. Hanno partecipato 12 Paesi africani e due Paesi non africani: l’Italia e il Brasile.
L’Italia ha installato alla Fortaleza de São Miguel – che ha ospitato l’evento – un proprio padiglione disegnato dall’Architetto Claudio Di Curzio e realizzato con la collaborazione dell’artigiano italiano Alessandro Bacchiocchi. Il padiglione è celebrativo la storia della cooperazione italo-angolana e ha illustrato l’accoglienza che ogni giorno, da anni, l’Italia assicura a centinaia di migliaia di africani. Il padiglione italiano è un vero e proprio gioiello, spicca per bellezza rispetto agli altri e rappresenta anche un elemento di valorizzazione del lavoro di promozione del design italiano fatto negli ultimi anni in Angola.
Da un lato, la Biennale ha ospitato il “Festival delle culture”, grande festival internazionale in cui tutti i paesi invitati presentano iniziative culturali, come veicolo per l’incontro fra le culture nello spirito della “cultura della pace” che gli organizzatori mirano a promuovere. Nell’ambito del “Festival delle culture” sono stati organizzati numerosi eventi culturali con artisti giunti appositamente dall’Italia per iniziative di teatro, cinema, musica classica, pop e folklorica. Sono stati realizzati gli spettacoli musicali del percussionista Giovanni Lo Cascio ed il concerto dei mandolinisti del Hathor Plectrum Quartet. Si è tenuto un concerto dell’Orchestra di bambini di strada “Kapossoka” a coronamento di una storica collaborazione, patrocinata dall’Ambasciata d’Italia, con il maestro Lorenzo Turchi-Floris, assistito dal maestro Fabrizia Pandimiglio. Nel campo enogastronomico, ha avuto luogo una degustazione di cibo italiano, mentre per quanto riguarda il teatro, gli spettacoli “diversità: un cammino o un incontro?” e “Leonardo: l’opera occulta”, (entrambi diretti dal regista Gianluca Barbadori). Quest’ultimo spettacolo, insieme a un’esposizione su Leonardo da Vinci, ha commemorato i 500 anni della morte del grande genio italiano. Infine, un ciclo di cinema italiano e brasiliano. Tutte le iniziative culturali sono state rese possibili grazie al piano di finanziamento straordinario “Vivere all’Italiana”.
Dall’altro lato, la Biennale ha rappresentato un’occasione unica di riflessione su temi cruciali per il futuro del continente, portando insieme attori e partner del movimento panafricano per la cultura della pace (Governi, società civile, comunità scientifica ed artisti, settore privato, Organizzazioni internazionali e media). Fra le questioni in agenda nei numerosi panel tematici hanno figurato: il ruolo dell’istruzione, della cultura e dello sport nella promozione di una cultura della pace, la prevenzione dei conflitti per le risorse naturali, la realtà dei rifugiati e degli sfollati, giovani ed imprenditorialità, contrasto alla discriminazione e xenofobia, il ruolo delle diaspore africane nel modo ed il ruolo della donna, sia come gruppo vulnerabile nei conflitti armati che come “agente di pace”. Le riflessioni ed i dibattiti della “Biennale” si sono strutturati sui seguenti filoni: Forum dei partner, Forum delle Idee, Forum delle donne, Forum dei Giovani ed il “Festival delle Culture”.