Il 23 giugno, presso il Museo Nabu a El-Heri in Libano, inaugura alla presenza dell’Ambasciatrice d’Italia Nicoletta Bombardiere e delle Autorità libanesi la mostra “Mediterranea. Visioni di un mare antico e complesso”.
L’iniziativa, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Telespazio, Fondazione MedOr (gruppo Leonardo), e-GEOS (Telespazio/ASI) e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), rientra nel quadro delle azioni di promozione integrata dell’Italia all’estero condotte dal MAECI.
La mostra, organizzata dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura a Beirut, è curata da Viviana Panaccia e racconta la storia, il patrimonio naturalistico, i popoli, i miti, ma anche le sfide che interessano oggi il Mediterraneo. Il percorso espositivo offerto ai visitatori rappresenta il Mediterraneo in tutta la sua complessità attraverso immagini satellitari inedite, foto, video e installazioni site-specific, con l’obiettivo di realizzare una sintesi tra scienza e arte, tra passato e presente.
Come sottolinea il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani “il ‘Mare Nostrum’ è culla di civiltà e crocevia di grandi flussi commerciali, spazio di dialogo, interazione e contaminazione tra i Paesi e popoli che vi si affacciano, come provano gli oltre 300 siti riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Oggi è anche una delle regioni più vulnerabili alle sfide globali quali quelle legate all’impatto dei cambiamenti climatici, alla sicurezza alimentare, è teatro di conflitti e fughe dalla guerra e dalla povertà. Il Governo, con il Ministero degli Esteri in prima fila, è impegnato a promuovere partenariati con i paesi partner del Mediterraneo, mettendo a disposizione i saperi e il saper fare di tutte le componenti del Sistema Italia, valorizzando tutte le nostre filiere produttive di eccellenza per rafforzare connettività e sviluppo sostenibile”.
Il percorso della mostra presenta le immagini catturate dai satelliti della costellazione italiana COSMO-SkyMed e dai satelliti Sentinel della costellazione europea Copernicus e offre suggestive visioni del Mediterraneo, dalle antiche città-porto alle isole del mito, dalle coltivazioni tipiche dell’ulivo e del grano agli sforzi fatti nei territori nordafricani per sottrarre al deserto i campi da destinare all’agricoltura. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 23 luglio per poi proseguire il tour internazionale ad Algeri e in altri Paesi dell’area mediterranea con il sostegno della rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura.
Un’occasione per promuovere il dialogo e la cooperazione fra i popoli che abitano la regione, stimolando una profonda riflessione su questo Grande Mare che contribuisca ad avviare uno sviluppo sostenibile in tutte le terre lungo le sue sponde.