Partendo da quelli che sono stati definiti “gli insegnamenti” da trarre dalla crisi finanziaria che ha coinvolto l’Europa,a Berlino si sono riuniti a consulto, per invito del Ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle,sette ministri europei per fare il punto insieme sugli “obiettivi strategici” del progetto di integrazione europeo. Allo stesso tavolo si sono così ritrovati oltre al “padrone di casa” Westerwelle, i ministri degli Esteri dell’Italia, Giulio Terzi, dell’Austria, del Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Polonia e Portogallo.
Nell’analisi del Ministro Terzi si individuano alcuni elementi che riguardano sia il il “mercato interno” sia il“piano istituzionale”.
“Dobbiamo investire nella crescita e aumentare la competitività del mercato interno” – ha detto Terzi – “come abbiamo già cominciato a fare con l’ultimo Consiglio Europeo su impulso del Presidente Monti”. Anche gli accordi in materia di bilancio “vanno inseriti in una cornice più generale, che rifletta la visione sul ruolo dell’Europa del domani”.
Sul piano più propriamente istituzionale c’è l’esigenza del “rafforzamento” delle istituzioni che si realizza anche perseguendo un metodo “autenticamente comunitario”. C’è l’esigenza di un’Europa “più solidale” ma anche di una “strategia di sicurezza” più funzionale alle nuove sfide.Più in generale “bisogna tornare ad infondere nel progetto europeo quello spirito politico superiore che ispirò la visione dei Padri fondatori dell’Europa Unita”.