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MYANMAR: UE, sospese sanzioni per un anno

“Quello che è avvenuto negli ultimi mesi in Birmania ha aperto un nuovo orizzonte, un’apertura verso la democrazia che va seguita con cautela e attenzione. Questo è il motivo della mia presenza”. Così il Ministro Giulio Terzi, arrivato a Naypyidaw per una visita di due giorni in Myanmar nel corso della quale incontrerà il Presidente Thein Sein e la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi.


E l’apertura birmana verso la democrazia ha incontrato la reazione favorevole dell’Europa. A Lussemburgo, il 23 aprile, i Ministri degli Esteri della UE hanno deciso di sospendere per un anno le sanzioni imposte al Myanmar, con la sola eccezione dell’embargo di armi.


Tra sei mesi analisi per verifica del provvedimento


Le sanzioni europee, che scadono a fine mese, includono il blocco dei visti e dei beni contro 491 personalità, legate alla vecchia giunta militare, e contro 59 società ed organizzazioni. Restrizioni commerciali erano state inoltre imposte ad almeno 800 imprese, attive soprattutto nei settori del legno, delle pietre preziose e delle miniere. Tutte queste misure vengono sospese per un anno. Secondo la decisione assunta oggi, tra sei mesi i Ministri faranno una prima analisi per verificare il provvedimento.


Incoraggiamento del processo di riforme avviato


L’Unione europea attende ora dal Myanmar ”il rilascio incondizionato dei restanti prigionieri politici e la fine di tutte le restrizioni imposte a quelli già liberati”, si legge nelle conclusioni. La sospensione delle sanzioni (con la sola eccezione dell’embargo delle armi) rappresenta un segno di ”incoraggiamento del processo di riforme avviato” in Myanmar, affermano i Ministri (per l’Italia il Sottosegretario Dassù) lodando il nuovo corso birmano che rende possibili nuove relazioni con la Ue. ”La Ue vuole ora avviare una collaborazione attiva con il Myanmar nel suo insieme, allo scopo di assistere il processo di riforme e di contribuire allo sviluppo economico, politico e sociale”.


Apertura fiduciosa


Il Ministro Terzi ha sottolineato che la sospensione delle sanzioni Ue “non è qualcosa di irreversibile, deve essere piuttosto irreversibile il processo di riforme” avviato dal governo birmano. Il messaggio è di una apertura fiduciosa”, ha aggiunto Terzi, spiegando che si tratta di “un incoraggiamento della comunità internazionale a dialogare sempre di più con il Myanmar e a stabilire rapporti sempre più solidi in modo che la democrazia diventi un fatto acquisito e non soltanto una democrazia fragile”.

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