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Siria: Ue, nuove sanzioni – Terzi: difficoltà ma ancora spazio per risultati Piano Annan

I Ministri degli Esteri UE hanno approvato un nuovo pacchetto di sanzioni (il 15esimo) contro il regime siriano. La Ue ha aggiunto due società e tre individui nell’elenco delle entità e delle persone alle quali sono stati congelati i beni. Le nuove imprese e le nuove personalità sono considerate “fonti di finanziamento”.


Con la decisione odierna, presa al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, salgono a 128 le persone e a 43 le entità colpite da misure restrittive. I nomi delle tre persone e delle due società colpite saranno pubblicato domani sulla Gazzetta Ufficiale della Ue. “Le sanzioni Ue colpiscono il regime siriano, non la popolazione civile. Finché la repressione durerà, la Ue continuerà a mettere pressione sui responsabili”, ha spiegato dell’Alto rappresentante della Ue Catherine Ashton.


Difficoltà ma ancora spazio per Piano Annan


Il piano Annan sta incontrando “difficoltà”, ma la “sensazione è che ci sia spazio perché ottenga risultati”, ha riferito il Ministro Terzi, rilevando che è prematuro parlare oggi di una forza di interposizione Onu. “Ma se entro 60 giorni il piano non avrà successo, si dovrà puntare ad una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu che preveda una missione rafforzata di osservatori in grado di garantire la propria sicurezza”, ha detto Terzi.


Nuova ‘covenant’


A Bruxelles Terzi ha inoltre fornito indicazioni positive sul suo incontro di domenica alla Farnesina con il presidente del Consiglio Nazionale Siriano Bourhan Ghalioun: “E’ stato molto positivo perché abbiamo potuto ottenere direttamente dalla delegazione il percorso che loro cercano di portare avanti”, ha detto il Ministro, spiegando che tale percorso “si basa sulla nuova ‘covenant’ adottata lo scorso marzo a Istanbul dove c’è un’indicazione molto esplicita del pieno rispetto delle libertà democratiche, della costruzione di una nuova Siria basata su una costituzione democratica, su elezioni libere e il rispetto delle minoranze”.


Preoccupazioni su processo Timoshenko

Al Consiglio Affari Esteri è stato affrontato anche il capitolo Ucraina, in particolare rispetto alla detenzione dell’ex premier Iulia Timoshenko. Terzi ha specificato che con Kiev è opportuno “mantenere un dialogo intenso”, purché “basato sul rispetto dei diritti umani”, e sul trattamento alla leader dell’opposizione “i segnali devono essere molto chiari”. Il processo a Julia Timoshenko “lascia delle preoccupazioni e soprattutto il trattamento carcerario. Julia Timoshenko deve avere le cure a cui ha diritto e un trattamento adeguato alla sua dignità”, ha aggiunto Terzi, spiegando che “sull’accordo di associazione con l’Ue, le decisioni dipendono dalle evoluzioni che vedremo nei prossimi giorni”. L’auspicio, ha affermato il Ministro, è “una liberazione temporanea” o il “suo trasferimento” in un altro Paese per cure appropriate. Nessuna decisione, invece, sulla presenza al campionato europeo di calcio in Ucraina. I Ministri, ha riferito Terzi, hanno deciso di non annunciare oggi “una posizione precisa perché si vuole fare capire (a Kiev) che nei giorni che mancano c’è uno scrutinio in corso”.

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