La crisi in Libia che potrebbe essere aggravata dall’annullamento delle elezioni deciso dalla Corte costituzionale libica e dal successivo scioglimento del parlamento, rappresenta una ”minaccia non soltanto per l’Italia ma per tutti”: il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, nel suo intervento alla conferenza interparlamentare per la politica estera, sicurezza e difesa comune al Senato, ha posto l’accento sulla necessita’ di rilanciare l’iniziativa delle Nazioni Unite, nell’ambito di una soluzione politica della crisi libica.
Il numero crescente di profughi verso l’Italia
Il Ministro ha sottolineato che dalla Libia sono giunti sulle coste italiane 132.000 rifugiati dei 162.000 totali arrivati in Italia. Ed anche per questa emergenza e’ necessaria la ”presenza” dell’Europa.
Impegno comune contro l’Isis
La minaccia rappresentata dall’Isis – ha detto Gentiloni – è una minaccia inedita e richiede un impegno comune. Un impegno politico, militare e anche culturale.
Ucraina, margini per soluzione politica
Per quanto riguarda l’Ucraina il Ministro ha sottolineato che ”la posizione dell’Italia è chiara, ossia il rispetto dell’integrità territoriale e l’indipendenza dell’Ucraina, per questo non abbiamo riconosciuto le elezioni nel Donbass e condiviso le sanzioni contro Mosca”. Gentiloni ha aggiunto che “ci sono ancora margini per soluzione politica”, legati al mantenimento di questa “fermezza” e alla volontà di “dialogo con paesi come la Russia”.
Quanto alla crisi tra israeliani e palestinesi la ”soluzione dei due Stati” e’ l’unica possibile”.