“Rilanciare l’integrazione a tutti i livelli con il Messico”. E’ questo l’obiettivo di un’intesa firmata a Roma dal Ministro Giulio Terzi insieme con il suo omologo messicano Patricia Espinosa, per rafforzare la cooperazione bilaterale in ambito politico, di sicurezza, economico e della cultura. L’accordo è stato siglato nell’ambito della terza riunione della commissione binazionale Italia-Messico, per la prima volta a livello di Ministri degli Esteri.
Grande vitalità economica
Italia e Messico hanno già relazioni all’insegna di una “grande vitalità economica” con un aumento dell’interscambio del 32% lo scorso anno, toccando la cifra di 6,5 miliardi di dollari, ha spiegato Terzi, aggiungendo che dall’inizio di quest’anno è attivo un business council italo-messicano che coinvolge grandi imprese e pmi. Espinosa ha incoraggiato le imprese italiane ad investire in Messico, sottolineando che il suo Paese è sicuro e che ci sono “ancora tanti spazi” nei settori auto, spaziale, alimentare, infrastrutture e turismo.
La crescita “in un quadro di sostenibilità dello sviluppo a livello sociale e ambientale
Contro la crisi economica globale, inoltre, Italia e Messico concordano sulla necessità di adottare politiche di crescita contro la crisi economica, a partire dal prossimo appuntamento del G20 nella città messicana di Los Cabos, il 18 giugno. Terzi ha fatto riferimento alla promozione della crescita “in un quadro di sostenibilità dello sviluppo a livello sociale e ambientale”. Espinosa ha spiegato che dal G20 deve arrivare “un messaggio chiaro: oltre alle riforme strutturali devono esserci anche politiche di crescita che creino lavoro”. Sul fronte politico, ha aggiunto Terzi, Italia e Messico “collaborano in tutte le sedi multilaterali” e concordano ad esempio su una riforma del Consiglio di Sicurezza in chiave di maggiore rappresentatività.
Per quanto riguarda la sicurezza Espinosa ha rilevato come negli ultimi anni siano stati fatti “tanti passi avanti” nella collaborazione contro il crimine attraverso accordi sulla collaborazione poliziesca e degli organi di giustizia. Su questo fronte, ha aggiunto, serve “ancora maggiore cooperazione” perché “il crimine organizzato è transazionale”. Per Terzi si è detto “molto fiducioso” sul percorso già intrapreso, fatto di una cooperazione “sempre più sofisticata”, con scambi anche di intelligence.