L’ennesima ondata di attacchi contro i cristiani in Nigeria trasforma di nuovo la domenica dei fedeli in un bagno di sangue. Un’autobomba e un commando armato hanno colpito, rispettivamente, le chiese di Jos e Biu, gremite di fedeli, causando almeno 4 morti e diverse decine di feriti. Puntuale, è giunta la rivendicazione del gruppo estremista Boko Haram, che da un paio d’anni sta ormai mettendo a ferro e fuoco l’intera Nigeria con l’obiettivo di trasformarla in un califfato islamico e di cacciare i cristiani dal Nord del Paese. L’escalation degli attentati cominciati nel 2011 accresce l’allarme sulla sicurezza della folta comunità cristiana.
Terzi, ne parlerò con i ministri europei
Il Ministro Giulio Terzi ha condannato gli attacchi ribadendo “il massimo impegno dell’Italia, nelle sedi internazionali e in primo luogo in ambito Ue, nel tutelare e promuovere la libertà di religione e nel fronteggiare la sfida posta dal terrorismo”. Il titolare della Farnesina ha dato istruzioni al Rappresentante permanente italiano presso l’Ue, Ferdinando Nelli Feroci, di far inserire la questione della tutela delle minoranze religiose, in particolare quelle cristiane, nell’ordine del giorno della prossima riunione dei 27 ministri degli Esteri europei prevista il 25 a Lussemburgo.
Risoluzione all’Onu sostenuta dall’Italia
Nella sua azione di tutela e promozione dei diritti umani, il governo italiano – con il forte sostegno del Parlamento e dell’opinione pubblica – si muove da tempo e con determinazione affinché la libertà religiosa sia fatta oggetto di una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale, fa sapere ancora la Farnesina. Nel dicembre 2011, fortemente sostenuta dall’Italia, è stata adottata dall’Assemblea Generale Onu la risoluzione Ue sulla libertà di religione, che anche grazie alle proposte dell’Italia richiama l’aumento degli episodi di violenza contro le minoranze religiose e il dovere di ogni Stato di prevenirli e punirne i responsabili.
Le iniziative in Europa
All’inizio del 2012, su iniziativa del Ministro Terzi, l’Italia ha posto la questione della tutela delle minoranze religiose sul tavolo dei 27 ministri degli esteri europei a Bruxelles. Tra febbraio e marzo, grazie anche all’azione di stimolo svolta dalla Task force Ue sulla libertà religiosa, che si riunisce periodicamente a margine del gruppo di lavoro sui diritti umani Ue, il Servizio Europeo per l’Azione Esterna ha aggiornato il proprio database sulla situazione della libertà di religione nei paesi terzi. Ad aprile Terzi ha presentato una piattaforma di iniziative sulla libertà religiosa alla riunione informale dei ministri degli esteri europei, a seguito della quale il gruppo di lavoro sui diritti umani Ue ha ripreso il dibattito sull’argomento e fissato alcune scadenze, tra cui un rapporto sulla libertà religiosa al Consiglio da parte dell’Alto Rappresentante.
Task force Ue sulla libertà religiosa
Il prossimo 13 giugno la Task force Ue sulla libertà religiosa si riunirà a Bruxelles. In tale occasione saranno approfondite le iniziative e gli strumenti che l’Ue potrà mettere in campo per rafforzare la propria azione di promozione e tutela della libertà religiosa e delle minoranze religiose e l’Italia avanzerà le sue proposte, volte in particolare a riaffermare pubblicamente le norme giuridiche ed i principi generali della politica dell’Ue in questo settore e stabilire un catalogo preciso delle azioni previste in tale quadro.
Le iniziative sul piano bilaterale
Sul piano bilaterale, l’Italia ha intrapreso diverse iniziative in tema di libertà religiosa, soprattutto in occasione di incontri, conferenze, visite. Per sensibilizzare il maggior numero possibile di interlocutori e in uno spirito di dialogo costruttivo. L’argomento è stato affrontato nel corso dei colloqui a livello politico che hanno avuto luogo dall’inizio dell’anno ad oggi con rappresentanti di 15 Paesi oltre naturalmente alla Nigeria, con cui lo stesso Ministro anche nei suoi contatti più recenti e attraverso il suo Inviato speciale Margherita Boniver è più volte tornato a sollevare la questione. Il 10 gennaio scorso era stato firmato un protocollo d’intesa tra il ministero degli Esteri e Roma Capitale, che prevede, tra l’altro, la creazione di un “Osservatorio della libertà religiosa”, per analizzare e monitorare le condizioni della libertà di religione nel mondo, con l’apporto di qualificati esponenti del mondo accademico e della società civile.
L’escalation della violenza contro i cristiani in Nigeria
Attentati kamikaze, raid armati, chiese date alle fiamme: in poco più di un anno la Nigeria ha visto una pericolosa escalation degli attacchi contro i cristiani e sono ormai diverse le festività cattoliche e le domeniche bagnate dal sangue. A rivendicare gran parte degli attacchi – concentrati nel centro-nord del Paese – è stato il gruppo estremista Boko Haram, che vuole instaurare la sharia in Nigeria. Questi i principali precedenti.
– DICEMBRE 2010 – Una serie di attacchi armati ed esplosivi, rivendicati dai Boko Haram, insanguina la vigilia di Natale in diversi centri del Paese, in particolare nella città di Jos. Le vittime sono 86.
– NOVEMBRE 2011 – Il 4 novembre un’ondata di attacchi colpisce la città di Damaturu. Edifici governativi, due banche e sei chiese finiscono nel mirino dei raid. I morti sono almeno 65. Poco più di un mese dopo, un nuovo Natale di sangue segna le città di Jos, Abuja e Gadaka dove tre chiese sono colpite da attentati esplosivi, con un bilancio di 49 vittime.
– GENNAIO 2012 – Il 5 gennaio, a Gombe, una bomba lanciata contro una chiesa causa 5 morti. A rivendicare l’attacco sono i Boko Haram che pochi giorni prima, con un ultimatum, avevano ingiunto ai cristiani del Nord di lasciare l’area. Il giorno dopo, un raid colpisce una veglia funebre a Mubi, i morti sono 17.
– FEBBRAIO 2012 – Il 26 febbraio, è ancora una chiesa di Jos a finire nel mirino di un kamikaze, che con un’autobomba uccide due fedeli. E sempre a Jos, una nuova autobomba lanciata contro una chiesa causa tre morti con un bilancio di 10 vittime.
– APRILE 2012 – L’8 aprile, un’autobomba esplosa nei pressi di una chiesa, insanguina la Pasqua della comunità cristiana di Kaduna, uccidendo 36 persone e ferendone 13. Il 29 aprile l’ennesima strage domenicale colpisce i cristiani di Kano dove un commando armato fa irruzione nel campus dell’università Bayero durante la messa. I morti sono una ventina.
– GIUGNO 2012 – Il 3 giugno, infine, un kamikaze fa strage di cristiani in una chiesa di Bauchi, uccidendo almeno 15 persone. L’attentato avviene ancora una volta di domenica.