La comunità internazionale si sta impegnando per convincere il Presidente siriano Bashar al Assad ad aprire gli occhi di fronte alle esigenze democratiche del suo popolo. Lo ha detto il Ministro Giulio Terzi in una seduta congiunta alle commissioni di Camera e Senato sui recenti sviluppi della crisi siriana. Terzi ha rilevato che la risposta di Damasco alle aspirazioni democratiche del suo popolo – il referendum, le elezioni parlamentari, la creazione di un nuovo governo – è stata puramente “cosmetica”.
Terzi è poi tornato sull’ultimo voto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, nel quale un veto russo-cinese ha bloccato una risoluzione basata sull’articolo sette, sottolineando che la decisione di rinnovare per altri trenta giorni la missione degli osservatori Onu ha rappresentato il “male minore”, ma questa sarà l’ultima proroga.
Nonostante il veto, tuttavia, per l’Italia il coinvolgimento di Mosca nella risoluzione della crisi siriana “resta fondamentale”. Terzi ha precisato che nella sua ultima visita in Russia il Presidente del Consiglio Mario Monti ha “rappresentato con franchezza a Putin e Medvedev” l’auspicio italiano che Mosca si associ a posizioni che portino ad una risoluzione politica della crisi.
L’Italia rafforza il proprio impegno per il popolo siriano anche sul piano umanitario. Oggi Terzi ha annunciato la decisione di stanziare un contributo di 500mila euro della Cooperazione Italiana per finanziare il piano di emergenza che consentirà ad almeno 2.500 bambini ed adolescenti siriani in Libano l’inserimento nelle scuole pubblichelocali e l’assistenza psicologica per superare i traumi causati dal clima di violenza nel loro Paese. “Non spossiamo stare a guardare mentre, nella ricerca di soluzioni alla crisi siriana, migliaia di bambini innocenti soffrono in condizioni inaccettabili”, ha spiegato Terzi, che neigiorni scorsi aveva aderito all’appello lanciato dall’Unicef Italia. Nelle ultime settimane, la Cooperazione Italiana ha anche inviato medicinali e beni umanitari in Siria e Libano, e un ospedale da campo in Giordania.