“Una situazione umanitaria drammatica”: così il Ministro Giulio Terzi ha definito l’esodo di centinaia di migliaia di persone dalla città siriana di Aleppo, da giorni sotto il fuoco dell’esercito siriano. Terzi ha ricordato l’impegno italiano di assistenza ai profughi accolti dalla Giordania, tra l’altro con l’invio di un ospedale da campo che può curare 100 feriti al giorno. Di ”tragedia umanitaria” ha parlato anche la commissaria Ue agli aiuti umanitari Kristalina Georgieva, che chiede di “risparmiare” i civili, soprattutto le donne e i bambini, e “pause umanitarie” tra i combattimenti. Da qui l’appello al Consiglio di sicurezza dell’Onu perché agisca per sostenere queste richieste. “Gli aiuti umanitari non devono essere ostaggi” del conflitto, ha sottolineato.
Due milioni di sfollati interni
Secondo le agenzie internazionali si contano ben due milioni di sfollati interni e almeno 130mila profughi fuggiti all’estero, giunti persino nella remota Algeria. Ad Aleppo, secondo quanto denunciato dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), centinaia di civili cercano un disperato rifugio in scuole, moschee, residenze universitarie. Chi è potuto scappare dalla prima città della Siria nel nord lo ha già fatto nei giorni scorsi e si stima che circa 200mila abitanti siano rifugiati nelle campagne che non sono certo sicure.
Colloquio Obama-Monti
La situazione in Siria e’ stata tra i temi al centro di un colloquio telefonico tra il Presidente americano Barak Obama ed il Premier italiano Mario Monti. Obama ha espresso le proprie preoccupazioni evidenziando la necessità di una stretta collaborazione Usa-Ue per fare pressione su Assad. Il Presidente – spiega la Casa Bianca in una nota – ha espresso i propri timori sulla Siria e messo in evidenza la necessità di una stretta collaborazione fra Stati Uniti e gli alleati europei nel fare pressione sul regime di Assad e appoggiare la popolazione siriana”.