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Giornata mondiale: Valensise, ruolo dell’Italia nella governance della sicurezza alimentare

Il problema della sicurezza alimentare “ha una portata universale e per risolverlo occorre istituire nuovi equilibri globali nell’utilizzo delle risorse”. E in questo senso “l’Italia può e deve svolgere un ruolo di grande rilievo”. E’ quanto ha evidenziato il Segretario Generale della Farnesina Michele Valensise aprendo il convegno “Alimentare la Terra. Coltivare il futuro”, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Onu a Roma e da “Roma InConTra” all’Ara Pacis in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione.


Impegno italiano in vista dell’Expo 2015


“Un aumento degli investimenti produttivi”, a cominciare da quelli nel settore agro-alimentare, “l’utilizzo di tecnologie adeguate nei Paesi africani” e una “corretta alimentazione” che dia vita a modelli di consumo più equilibrati sono alcune delle soluzioni suggerite da Valensise nella sfida alla fame. Con una particolare attenzione sull’equilibrio tra produzione e consumo. “Solo riducendo gli sprechi, si potrebbero nutrire 3,5 miliardi di persone l’anno”, ha infatti osservato Valensise assicurando che, in vista dell’Expo 2015 “il nostro impegno a far sì che dall’Esposizione universale escano soluzioni concrete comincia sin da oggi”.



Attenzione allo sviluppo degli altri paesi


Per Elisabetta Belloni, a capo della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina, a causa della crisi “le risorse a disposizione sono poche ma va registrato, con soddisfazione, che il governo Monti ha prestato una certa attenzione a queste problematiche aumentando, nei limiti del possibile, le risorse per gli aiuti allo sviluppo”. La crisi internazionale, secondo la Belloni, ha peraltro dimostrato “due cose: che i fondi a disposizione vanno spesi con efficacia e che, le economie sono interdipendenti. Quindi, guai a non prestare attenzione, a causa della crisi finanziaria, allo sviluppo di Paesi con i quali dobbiamo dialogare e integrarci.”

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