Il bilancio 2014-2020 dell’Ue deve essere “orientato alla crescita” e avere un “deciso stimolo” per l’occupazione. Lo ha detto il ministro Giulio Terzi concludendo il workshop del World Economic Forum svoltosi a Roma il 30 ottobre. Secondo Terzi è arrivato il “momento” per promuovere “un forte rilancio dell’intero progetto europeo” che da un lato dia nuovo “slancio e competitività” all’economia e dall’altro faccia ripartire il “processo politico e istituzionale”.
Riduzione ostacoli burocratici
Per avere un’Europa che sia più competitiva e che abbia più crescita – ha spiegato il ministro – è necessario percorrere con coraggio la strada “dell’innovazione, della riduzione degli ostacoli burocratici, del rilancio degli investimenti e della lotta alla corruzione e allo spreco di risorse”. Il titolare della Farnesina ha sottolineato anche l’importanza del completamento del mercato unico che continua ad avere un “enorme potenziale che deve essere sfruttato” dall’Ue.
Spazio politico europeo
E’ necessario inoltre realizzare uno “spazio politico europeo” anche con una forte partecipazione dei cittadini, come ha già proposto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha spiegato Terzi, secondo cui una maggiore competitività europea non può passare soltanto attraverso le riforme economiche e quelle istituzionali. E’ invece importante includere le “motivazioni profonde” che sono alla base del percorso europeo tornando a rinnovare i principi e i valori dei padri fondatori. “Dobbiamo voler continuare a beneficiare del benessere di questi decenni che non era mai esistito prima in Europa”, ha detto Terzi ricordando appunto i valori che sono alla base del processo europeo: solidarietà, responsabilità, stato di diritto, principi umani, pace e sviluppo. “E’ necessario che ci sia un dialogo forte e intenso sul futuro dell’Europa”, ha aggiunto.
L’Italia promuove anche l’allargamento e quando un paese importante come la Turchia chiede di entrare in Europa, “non possiamo volgere lo sguardo altrove”, ha affermato Terzi, spiegando che l’Europa del futuro “sarà più fortee più competitiva se saprà aprire le sue porte”.