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Ue: Consiglio Affari Esteri – Bonino, in porto italiano transito armi chimiche Siria

Le armi chimiche siriane transiteranno in un porto italiano e l’individuazione della località che ospiterà il loro passaggio sarà decisa – e comunicata al Parlamento italiano – dall’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opac). E’ quanto ha annunciato la Ministro degli Esteri Emma Bonino al termine del Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea. Un summit che ha visto affrontare sul tavolo dei responsabili delle diplomazie europee i principali temi dell’attualità internazionale: dal dossier del nucleare iraniano alla crisi siriana, dal partenariato orientale ai rapporti tra Ue e Russia in vista del vertice di gennaio. Dossier, quest’ultimo, che è stato affrontato anche in un lungo pranzo avuto dai Ministri degli Esteri Ue con il capo della diplomazia russa, Serghei Lavrov.


Bonino, Opac riferirà a Parlamento scelta porto per transito armi chimiche


Le armi chimiche siriane passeranno per un porto italiano, “probabilmente nella seconda metà di gennaio”, ha spiegato la titolare della diplomazia italiano – che nei giorni scorsi aveva già manifestato la disponibilità dell’Italia per l’operazione – e sottolineando come sarà l’Opac a decidere in quale porto transiterà l’arsenale smantellato in Siria. Arsenale che, in Italia, sarà trasferito da navi norvegesi e danesi alla nave americana Cape Ray, attrezzata con speciali apparati mobili per lo smaltimento. La scelta dell’Opac – ha precisato Emma Bonino – dipenderà principalmente da tre fattori: “Il pescaggio, la capienza del porto e la lontananza o vicinanza dal centro abitato”. La stessa Opac ha peraltro “confermato la disponibilità ad esporre le modalità tecniche dell’operazione al parlamento italiano, alla ripresa delle attività in gennaio”, ha spiegato la Ministro rimarcando come le operazioni di trasbordo delle armi dovrebbero durare “24-48 ore”. Al centro del Consiglio Affari Esteri, inoltre, ci sono stati gli sviluppi politici della crisi siriana, in vista della Conferenza di pace Ginevra 2 che si terrà il 22 gennaio prossimo e, in vista della quale, la titolare della Farnesina ha espresso il convincimento dell’Italia sulla necessità di coinvolgere nel processo tutti gli attori interessati alla crisi.


Ministro, per Ucraina la porta dell’Ue resta aperta


L’altro, delicato, dossier affrontato nel Consiglio Affari Esteri Ue è stato quello ucraino. Un dossier sul quale “non mi pare siano stati fatti grandi passi avanti”, ha ammesso la titolare della Farnesina precisando come “la porta dell’Ue resti aperta” per l’Ucraina anche se finora “il governo di Kiev ha deciso di non prendere questa porta”. La questione è stata a lungo affrontata nel pranzo che i 28 Ministri degli Esteri Ue hanno avuto con il loro omologo russo, Serghei Lavrov. “I vari interventi sono stati dei più franchi, da una parte e dell’altra e Lavrov ha confermato la disponibilità al riesame tecnico delle implicazioni economiche dei rapporti Ucraina-Europa e Ucraina-Russia”. La conferma del vertice Ue-Russia di gennaio, ha quindi aggiunto la Ministro, permette “la non interruzione del dialogo” tra le due parti. Con Mosca “abbiamo dossier molto importanti da condividere, ma in tutte le partnership strategiche ci sono dossier tipo quello dell’Ucraina che vedono posizioni diverse”, ha evidenziato Emma Bonino auspicando che “con la conferma del vertice Ue-Russia su questi dossier che hanno motivi di irritazione si possa arrivare al superamento”.

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