In una recente intervista il Ministro delle Finanze canadese, Jim Flaherty, ha dichiarato che il surplus di bilancio per il 2015 dovrebbe attestarsi a 4,6 miliardi di dollari canadesi, un miliardo in piu’ rispetto alle stime ufficiali gia’ diffuse a novembre. Secondo il Ministro, questo risultato sara’ ottenuto nell’anno fiscale 2015-2016 grazie all’andamento positivo che dovrebbero registrare le economie canadese e americana, e al proseguimento del programma di riduzione della spesa intrapreso dal Governo che non prevede, nelle intenzioni, tagli ai trasferimenti di fondi alle Provincie e ai programmi di incentivi fiscali. Assumeranno inoltre un rilievo fondamentale nel raggiungimento del surplus la vendita, entro il 2015, di alcuni asset federali: i terminal carboniferi Ridley a Prince Rupert, le miniere ‘Dominion Coal Blocks in British Columbia e le ultime partecipazioni azionarie di proprieta’ federale in General Motors. Il Ministro Flaherty ha infine evidenziato come i rischi derivanti dall’ alto livello di indebitamento delle famiglie canadesi e dal possibile surriscaldamento del mercato immobiliare possono considerarsi sotto controllo grazie alle politiche intraprese dal Governo, in primo luogo in materia di mutui ipotecari (innalzamento dal 5% al 20% del livello degli anticipi richiesti per i mutui immobiliari, introduzione di stringenti criteri di solvibilita’ nei confronti dei richiedenti). Tali condizioni permetteranno di attutire un eventuale innalzamento del tasso di sconto da parte della Banca Centrale a favore del quale, ha detto Flaherty, si sono espressi anche OCSE e FMI.
(infoMercatiEsteri)
Pakistan: ENI interessata a shale gas e offshore acque profonde
Il Ministro del Petrolio e delle Risorse Naturali del Pakistan, Shahid Khaqqan Abbasi, e l’Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni, si sono incontrati recentemente a Islamabad per fare il punto sulle attivita’ di ENI, principale produttore di petrolio e gas tra le compagnie internazionali presenti nel Paese, con un investimento stimato in oltre 1,5 miliardi di dollari e circa 57 mila barili di olio equivalente al giorno. Le parti si sarebbero confrontate sulla necessita’ di incrementare la produzione domestica di gas, anche tramite lo sfruttamento dello shale gas e l’esplorazione in acque ultra profonde. Il ministro, inoltre, avrebbe illustrato le misure adottate dal Governo pakistano per attrarre nel Paese investimenti, confermando l’intenzione dell’esecutivo di creare le opportune misure laddove necessario. Le parti avrebbero, infine, evidenziato l’importanza di ulteriori iniziative di cooperazione tra ENI e le imprese energetiche pakistane, in primis il colosso OGDCL, che controlla la maggior parte delle concessioni di sfruttamento, sia on-shore che off-shore.
(infoMercatiEsteri)
Spagna: colloca 5,9 miliardi titoli triennali tasso 1,595%
La Spagna ha collocato 5,9 miliardi di euro in tre aste, sopra il target massimo di 5,5 miliardi di euro: il tasso dei 2,66 miliardi di euro di titoli con scadenza 2017 e’ sceso dal 2,182% all’1,595%, ai minimi storici (dal 1993 quando iniziano le serie storiche), quello dei titoli con scadenza 2026 per 1,81 miliardi di euro e’ calato dal 4,469% al 3,977% e quello degli 1,43 miliardi di euro con scadenza 2028 e’ salito dal 4,192% al 4,199%. Bene la domanda che oscilla tra 3,6 e 2,4 volte l’offerta.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Qatar: Fata costruira’ impianto acido cloridrico
Fata (gruppo Finmeccanica), si e’ aggiudicata un contratto EPC per la costruzione e messa in funzione di uno stabilimento per la produzione di acido cloridrico e soda caustica da 70 tonnellate/giorno nella zona industriale di Mesaieed in Qatar. Il contratto – informa una nota di Finmeccanica – e’ stato assegnato da Gulf Chlorine W.L.L. una joint venture tra Oman Chlorine SAOG e la societa’ qatarina Al Mirqab Capital. Il valore complessivo del progetto e’ pari a 70 milioni di dollari. Fata sara’ responsabile della fornitura completa su base EPC, che include i lavori di ingegneria, approvvigionamento, costruzione, messa in funzione e avviamento dell’impianto. Lo stabilimento greenfield – aggiunge la nota – e’ caratterizzato da celle elettrolitiche a membrana bipolare e verra’ progettato in conformita’ alle migliori tecniche disponibili (BAT) non solo per quanto riguarda le operazioni di processo, ma anche per il controllo delle emissioni nell’atmosfera e del trattamento delle acque reflue, nel pieno rispetto dei regolamenti ambientali locali. Il progetto fornira’ prodotti di elevata qualita’ al mercato del Qatar nel settore Oil & Gas e in altri settori, inclusa l’industria downstream. Il programma di avviamento del progetto prevede la messa in funzione dell’impianto a ottobre 2015, mentre l’inizio della produzione commerciale e’ previsto nel mese di dicembre dello stesso anno.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Algeria: da verifiche non emergono comportamenti illeciti ENI
“Le verifiche non hanno evidenziato alcuna condotta illecita ne’ alcuna condotta corruttoria di Eni e non hanno evidenziato l’esistenza di contratti di intermediazione tra Eni e le terze parti oggetto di indagine”: e’ il risultato delle verifiche promosse dalla societa’ e realizzate da soggetti terzi sulle attivita’ algerine oggetto di indagine da parte dell’autorita’ giudiziaria. In una nota la societa’ comunica che le verifiche saranno immediatamente messe a disposizione delle autorita’ competenti”. Per quanto riguarda la controllata la nota indice che “nel rispetto dell’autonomia gestionale di Saipem, in quanto societa’ quotata, Eni continuera’ a monitorare l’esito degli accertamenti e le iniziative Saipem ancora in corso”.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Germania: E.On avvia lavori nuovo parco eolico offsore 288 MW
Il gruppo E.On sta espandendo ulteriormente il suo business delle rinnovabili e annuncia di aver avviato i lavori di costruzione del parco eolico Amrumbank West, nel Mare del Nord, con l’installazione della prima fondazione a 37 km a nord dell’isola di Helgoland. Il parco eolico si estendera’ su un’area di 32 km quadrati (superficie maggiore di 4.700 campi di calcio). Le sue 80 turbine tecnologicamente avanzate da 3,6 megawatt l’una, daranno una capacita’ totale di 288 MW, sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di circa 300 mila abitazioni. L’entrata in funzione e’ prevista alla fine dell’estate del 2015. L’investimento di E.On per il progetto e’ pari a 1 miliardo di euro. Eckhardt Rummler, ceo di E.On Climate & Renewables, ha speigato che l’azienda vuole posizionarsi come leader nell’ottimizzazione dei costi per la costruzione e per le operazioni di progetti offshore su larga scala. Dal 2006, E.ON ha investito poco meno di 9 miliardi in energie rinnovabili ed e’ attualmente il terzo piu’ grande operatore al mondo di parchi eolici offshore.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
Svizzera: 2.500 presenze top previste per forum Davos
Oltre 2.500 big planetari della finanza, dell’industria, della politica e del mondo accademico parteciperanno alla 44esima riunione annuale del World Economic Forum che si terra’ a Davos dal 22 al 25 gennaio. Il tema di quest’anno e’ “Ridare forma al mondo. Conseguenze per la societa’, la politica e le imprese” e nelle 250 sessioni previste ne discuteranno tra gli altri 40 capi di Stato e 1.500 business leaders. Nel loro insieme rappresenteranno quasi 100 Paesi. Gli argomenti in evidenza nel programma ufficiale includono gli obiettivi di sviluppo post-2015, la disoccupazione giovanile, il futuro della sanita’ e dell’assistenza sanitaria, il cambiamento climatico e le prospettive economiche dei Paesi emergenti, che come ogni anno si espanderanno a tutta la piu’ stretta attualita’ economica, finanziaria e politica. Oltre ad essere il palcoscenico globale per dibattiti a 360 gradi sulle sfide che incombono su questo inizio d’anno, l’intensa quattro giorni di Davos fornira’ da tradizione l’occasione di incontri a porte chiuse tra banchieri, responsabili di istituzioni, politici e imprenditori. Incontri e riunioni che avranno probabilmente un maggiore impatto sulla “riformulazione” del mondo delle sessioni pubbliche. Tra le figure istituzionali di maggiore spicco che parteciperanno ai lavori vi sono il presidente della Bce Mario Draghi, il direttore dell’Fmi Christine Lagarde, il segretario generale dell’Onu Ban-Ki Moon, il direttore generale della Wto Roberto Azevedo e il numero uno dell’Ocse Angel Gurria. Tra i capi di Stato arriveranno Dilma Roussef dal Brasile, Shimon Peres da Israele e Hassan Rouhani dall’Iran. La Commissione Ue, guidata dal presidente Jose’ Manuel Barroso, sara’ quasi al completo. Tra i primi ministri presenti ci sara’ Enrico Letta, cosi’ come il britannico David Cameron e il giapponese Shinzo Abe. Al Forum partecipera’ il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e la compagine governativa italiana sara’ rappresentata anche dal ministro degli Esteri Emma Bonimo e dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Tra i banchieri vi saranno i ceo di Unicredit Federico Ghizzoni e di Intesa Sanpaolo Carlo Messina. Il group ceo Mario Greco guidera’ invece l’equipe del gruppo Generali, di cui faranno parte anche Sergio Balbinot e Alberto Minali. Al Forum parteciperanno inoltre il presidente di Eni Giuseppe Recchi e l’a.d Paolo Scaroni, il ceo della Sace Alessandro Castellano, il presidente di Geox Mario Moretti Polegato, il ceo di Banca Ifis Giovanni Bossi, il presidente di Technogym Nerio Alessandri, il presidente di Permasteelisa Davide Croff, il presidente e ad di Illycaffe’ Andrea Illy e l’executive chairman di Ariston Termo Paolo Merloni. Davos resta una roccaforte maschile. Come rende noto il Wef, la presenza femminile sara’ pari al 15%, che per quanto superiore alla percentuale di donne di capo di Governo (8%) o di Stato (5%) e dei cda (11%) resta un’evidente minoranza. Un altro dettaglio viene dall’eta’ media dei partecipanti che e’ di 52 anni per gli uomini e di 49 anni per le donne. Il piu’ giovane e’ il 21enne Umar Anwar Jahngir, ceo di Bahria Medics, un’organizzazione di welfare costituita da studenti. Il piu’ anziano sara’ il 90enne presidente di Israele Shimon Peres.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)