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Giro: l’italiano e’ risorsa, forte interesse verso nostro paese

La lingua italiana è una ricchezza ad esportare come un “bene di lusso per ricominciare a crescere”, e valorizzando la nostra cultura si attrae il turismo, mercato potenziale di un miliardo di persone l’anno.


Giro: “L’italiano è la quarta lingua più studiata del mondo”


L’italiano è la quarta lingua più studiata del mondo, ricorda il sottosegretario agli Esteri Mario Giro aprendo alla Farnesina il convegno “Parliamone: l’italiano come risorsa”: solo negli Usa si registra un +15% di iscritti ai corsi ed in Egitto gli studenti delle scuole superiori che imparano l’italiano sono passati da 20mila a centomila negli ultimi tre anni, grazie alla rete degli istituti italiani di cultura e alle scuole, “ma tutto questo rischia di essere solo un costo se siamo una potenza culturale inconsapevole”, aggiunge.


L’Italia, da primo paese turistico negli anni 90 è scivolata al quinto posto, sottolinea la sottosegretario ai Beni Culturali Simonetta Giordani, che suggerisce maggior coordinamento tra ministeri e agenzie, più innovazione (i turisti scelgono la meta con un click), e “offrire la lingua come prodotto turistico, ad esempio con pacchetti di poche ore come fanno Francia e Spagna”. Allo stesso tempo, secondo il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, occorre favorire una riflessione sulle scuole di lingua all’estero, colpite dai tagli, approfittando della presidenza italiana del semestre europeo.


Dandini: “Il Rinascimento è un format italiano, ripartiamo da lì”



Di italiano, nel mondo, c’è tanta voglia. Lo testimonia Serena Dandini, dopo il successo all’estero dei monologhi di “Ferite a morte”, che parlano di femminicidio. Episodi di dura cronaca in cui il pubblico straniero è rimasto conquistato da “un linguaggio che ha reso queste storie universali”, sottolinea la Dandini, che da veterana della televisione propone: “Il Rinascimento è un format italiano, ripartiamo da lì”. Magari cominciando a fare un po’ di autocritica, come dice Tosca. La cantante romana, che sta portando un giro uno spettacolo che valorizza la musica popolare italiana, avverte che troppo spesso “noi ignoriamo quello che siamo stati, e così dimentichiamo quello che possiamo essere”.