”Come Unione Europea abbiamo il dovere morale e politico di agire cercando di essere tempestivi ed efficaci in caso di disastri e mettendo in piedi meccanismi preventivi che mitighino gli effetti delle catastrofi”. Così il viceministro degli Esteri, Lapo Pistelli, ha aperto il 33/o Meeting dei direttori generali delle Protezioni civili dell’Unione Europea che si conclude oggi alla Farnesina. La situazione internazionale e i cambiamenti climatici, ha infatti sostenuto Pistelli, rendono ormai sempre più necessario un intervento coordinato da parte dei Paesi dell’Ue. Oltre ai vertici dei sistemi di protezione civile dei 28 Stati membri dell’Unione Europea, di Islanda, Liechtenstein e Norvegia, partecipano al meeting anche i paesi candidati o potenzialmente candidati all’adesione all’Ue (Balcani occidentali e Turchia).
Un costo illimitato
“Il costo di questi disastri è spaventosamente illimitato”, ha detto il viceministro sottolineando che dal 2009 i danni provocati sia dai disastri naturali che dalle crisi internazionali ammontano a 500 milioni di dollari, con un costo umano di 110 mila vittime e 650 milioni di persone comunque toccate dai disastri naturali. “L’aumento della frequenza dei disastri – ha aggiunto il capo della Protezione civile italiana, Franco Gabrielli – i cambiamenti climatici, l’emergere di situazioni che portano sempre più a migrazioni di massa e a fenomeni di terrorismo, fanno sì che i meccanismi di risposta dell’Ue debbano essere più efficienti ed efficaci. E’ necessario migliorare sia la capacità di risposta immediata sia la prevenzione contro i disastri”.
Cooperazione
Sia Pistelli che Gabrielli hanno ribadito che la cooperazione a livello di Protezione civile è una delle priorità del semestre italiano di presidenza europea e che entro la fine dell’anno l’Italia porterà delle proposte per migliorare la collaborazione tra i Paesi e il sistema di risposta alle crisi. “Esistono ancora dei punti deboli nella risposta – ha infatti sottolineato Pistelli – dobbiamo migliorare il coordinamento e definire meglio i ruoli sul campo. Si fa l’Europa anche così – ha concluso -: rafforzare la capacità dell’Ue di risposta alle catastrofi è fondamentale perché il nostro fine ultimo è salvare più vite umane possibili”. Tra i temi prioritari in discussione al meeting figura infatti il rafforzamento della cooperazione tra protezione civile e aiuto umanitario – due campi d’azione riuniti già dal 2010 sotto la Direzione Generale ECHO – argomento che rappresenta una delle priorità della Presidenza italiana del Consiglio UE.