La Turchia, con l’obiettivo di contenere le importazioni di energia necessarie a sostenere la crescita del Paese, prevede di espandere e modernizzare il complesso di centrali elettriche alimentate dai giacimenti di lignite vicini alla città di Elbsitan, nella provincia sudorientale di Kahramanmaraş, che contengono riserve per 4,4 miliardi di tonnellate pari al 38% delle riserve totali del Paese. Il complesso è composto da un primo impianto (Elbistan A) con 4 elementi per complessivi 1.335 Megawatt entrato in servizio negli anni ’80, affiancato da una seconda centrale di costruzione più recente (Elbistan B) con altre 4 unità per complessivi 1.440 Megawatt. Entrambi fanno capo al gruppo statale Elektrik Üretim. Attualmente sono in corso colloqui con diversi partner esteri per espandere la potenza complessiva con almeno due nuovi impianti, una da 1.200 e uno da 1.400 Megawatt. E’ un progetto su cui, a partire dal 2013, si sono intrecciate diverse trattative che hanno coinvolto inizialmente Abu Dhabi National Energy (Taqa) e successivamente Mitsui, Acwa Power (Arabia Saudita) nonché alcune società cinesi. Nel corso di una recente visita il ministro dell’energia Taner Yildiz, ha confermato che il Governo intende finalizzare il progetto nel contesto di un piano di sviluppo dell’intera Provincia che comporterà investimenti per 3,6 miliardi di dollari. La potenza complessiva a lignite del parco centrali di Elektrik Üretim ammonta a 7.470 Megawatt e il sito di Afsin-Elbistan è quello di maggiore rilevanza.
(Il Sole 24 ore Radiocor)
Fondo Monetario: stima crescita PIL mondiale + 3,5% nel 2015
Il calo dei prezzi del greggio offre un’importante spinta all’economia mondiale ma questo fattore positivo e’ “piu’ che compensato” da altri fattori di debolezza, “fra cui la perdurante eredita’ della crisi e il minor potenziale di crescita che si registra ormai in molti paesi”. E’ quanto si legge nell’aggiornamento al World Economic Outlook pubblicato oggi a Washington dal Fondo Monetario Internazionale che ha tagliato dello 0,3% rispetto alle proiezioni di ottobre sia le stime per il 2015, che sono ora a +3,5%, che per il 2016, anno in cui l’economia del mondo aumentera’ del 3,7%. Nell’ultimo biennio, l’economia mondiale e’ cresciuta ogni anno del 3,3. A far da traino all’economia mondiale saranno ancora una volta gli Stati Uniti per cui il Fondo prevede una crescita del 3,6% nel 2015 (+0,5%) e del 3,3% nel 2016 (+0,3%) mentre l’Eurozona restera’ in difficolta’ con un tasso di espansione molto piu’ modesto, pari all’1,2% quest’anno (-0,2%) e all’1,4% il prossimo (-0,3%). Il Giappone e’ visto invece in crescita rispettivamente dello 0,6% (-0,2%) e dello 0,8% (-0,1%) mentre il Regno Unito e’ atteso a un solido +2,7% nel 2015 (invariato) a un +2,4% nel 2016 (-0,1%). Diminuisce il contributo dei paesi emergenti e della Cina in particolare che dovrebbe crescere quest’anno del 6,8% (-0,3%) per poi frenare al +6,3% il prossimo (-0,5%).
(Il Sole 24 ore Radiocor)
UE: nuovi finanziamenti BEI nel 2014 pari a 11,4 mld
Nel 2014 il Gruppo Bei, che oltre alla Banca Europea per gli Investimenti include anche il Fei (fondo europeo per gli investimenti) ha fornito un sostegno record all’Italia: 11,4 miliardi (di cui 10,9 provenienti dalla Bei e 0,5 miliardi dal Fei) che hanno innescato progetti per un valore complessivo di 27 miliardi di euro. Sono alcuni dei numeri del bilancio per lo scorso anno che e’ stato presentato oggi alla stampa a Milano dal vicepresidente della Bei, Dario Scannapieco. Alla fine del 2014, il totale degli impieghi attivi in Italia era pari a 67,3 miliardi di euro, una somma che conferma la preminenza dell’Italia nello scacchiere di investimenti della Bei. Dall’anno della costituzione della Banca nel 1958, l’Italia ha infatti ricevuto investimenti per circa 180 miliardi di euro, il che ne fa il principale beneficiario dell’istituzione. “Dallo scoppio della crisi nel 2008 – ha spiegato Scannapieco – la Bei ha fatto nuovi prestiti in Italia per 63 miliardi di euro che hanno attivato circa 180 miliardi di euro. Nello stesso periodo sono state finanziate circa 77.000 pmi, di cui 6.700 circa nel solo 2014. Nel corso del 2014, la Bei nelle sue nuove attivita’ in Italia ha seguito in particolare cinque direttrici principali. La prima e’ stata quella riavvio delle cartolarizzazioni bancarie, effettuate insieme a Creval, Popolare di Bari, Unicredit e Bcc, per complessivi 1,1 miliardi di euro. La seconda iniziativa ha visto il lancio del primo Abs con le banche di credito cooperativo (Iccrea). Il 2014 ha inoltre visto l’emissione della prima cartolarizzazione a favore di un gruppo di utility del Veneto (Hydrobond). Infine il varo dello strumento Italian Risk Sharing con il Mef e il Mise per progetti di ricerca e sviluppo di imprese italiane: a fronte di una prima garanzia di prima perdita con fondi statali per 100 milioni di euro, e’ stato attivato un portafoglio di finanziamenti Bei da 500 milioni”. Infine e’ stato lanciato InnovFin, nuovo programma di strumenti finanziari con risorse Bei e Commissione europea focalizzato a sostenere gli investimenti.
(Il Sole 24 ore Radiocor)