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Federazione Russa – 38 imprese per padiglione italiano a Lesdrevmash Mosca

Apre oggi (fino al 27 ottobre), al centro espositivo Expocentr di Mosca, la Lesdrevmash 2016, principale manifestazione internazionale in Russia per i macchinari per la lavorazione del legno. Nell’ambito della fiera, l’ufficio Ice di Mosca ha organizzato, in collaborazione con l’Associazione di categoria Acimall (Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine e Accessori per la Lavorazione del Legno), il Padiglione nazionale italiano, che riunisce 38 imprese su una superficie di 1.031 mq.
Per i costruttori italiani, la Russia rappresenta uno dei principali mercati di riferimento, assorbendo una quota importante delle esportazioni italiane di settore. “Alla fine del 2015, secondo i dati delle Dogane russe, la Federazione ha importato macchine e tecnologie italiane per la lavorazione del legno per 93 milioni di euro, facendo registrare una crescita dell’88,6% rispetto all’anno precedente”, si legge in una nota dell’Ice. Il trend registrato nel 2015 conferma un miglioramento del posizionamento dell’Italia tra i paesi fornitori di tecnologia per la lavorazione del legno in Russia. A parte un breve periodo dopo la crisi del 1998, la produzione russa di macchine per la lavorazione del legno non e’ mai riuscita a soddisfare i requisiti sia quantitativi, sia tecnologici e qualitativi di quella che e’ potenzialmente una delle piu’ grandi industrie del legno su scala mondiale (la Russia possiede oltre un quinto delle risorse boschive del pianeta). Il mercato e’ dominato al 90-92% dall’importazione, dove i principali fornitori sono Germania, Italia e Cina. I dati congiunturali relativi ai primi sette mesi del 2016 mostrano, invece, una inversione di tendenza.
Secondo i dati Rosstat, le importazioni russe di macchine per la lavorazione del legno italiane si sono attestate a 23 milioni di euro, in diminuzione del 68,4% rispetto allo stesso periodo del 2015; il dato si spiega, essenzialmente, con la sfavorevole congiuntura economica internazionale che ha interessato anche i rapporti commerciali con l’estero della Federazione russa. L’Italia perde una posizione rispetto al 2015, lasciando il primo posto alla Germania, ma precedendo ancora la Cina.